L’ARSENALE DI VENEZIA erano scomparsi tutti gli scali ad eccezione di quello in cui era custodito il Bucintoro. Lungo il lato di mezzogiorno e di ponente sorgevano depositi per la pece, il sevo, i fanali, i cavi ed i sartiami, le officine vele, i depositi di tela, l’officina fabbri, il deposito di frassino e quello dei chiodi. La Tana era in piena efficienza ed anche in grande attività erano le attigue fonderie di cannoni. Anche l’officina remi era perfettamente attrezzata ed aveva a lato un magazzino largamente provvisto di legname di faggio. Come abbiamo visto l’officina era sistemata nei locali oggi occupati dal laboratorio elettrometallurgico. A fianco di quest’officina esisteva una fontana che da « tre bocche versava il vino in gran copia, per dissetare a pubbliche spese tutta la moltitudine di operai » (1). La parte Sud-Est, come ho già detto in precedenza e come vedremo diffusamente in seguito, era riservata ai servizi dell’artiglieria e le sale d’armi contenevano (I) Ciò è riferito nella guida di Venezia stampata da Francesco Tosi nel 1796 ed anche in una Cronaca Veneta del 1736. 41 I