MARIO NANI MOCENIGO il dogado di Girolamo Priuli si stabilì di includere nel-l’Arsenale una parte dell’orto del convento delle monache della Celestia. Malgrado questo però nel 1 569 i servizi pirotecnici erano ancora sistemati nell’ingrandimento deciso nel 1 539 e ciò perchè i locali preparati nelle isole dell’Estuario non erano completati e per l’umidità non davano garanzia che le polveri vi fossero bene conservate. Nella notte tra il 14 e il 15 settembre di quell’anno un violento incendio si sviluppò nel recinto abbattendo un largo tratto del muro di cinta e le « teze ed edifici delle macine » e causando anche gravi danni alle chiese ed ai conventi attigui a quella parte dell’Arsenale (1). Dopo questo nuovo infortunio le polveri emigrarono definitivamente dall’Arsenale e si mise subito mano ai lavori per costruire sei scali coperti da adibire all’accan-tieramento delle galeazze. Esse scendevano in acqua in una piccola darsena detta « Vasca delle galeazze » che con l’ingrandimento deciso nel 1564 venne posta in comunicazione con quella « Arsenale Vecchio » per mezzo di un canale detto appunto <( delle galeazze ». (il) Si ha ragione di ritenere che questo incendio sia stato provocato da un emissario turco giacche in quell’anno il Sultano Selim aveva deciso di procedere all’occupazione dell’isola di Cipro posseduta da Venezia. Come è noto infatti la guerra si iniziò nel 1570. 30