MARIO NANI MOCENIGO era loro indispensabile per il sostentamento, giacche nelle isole dove si erano trasferiti ben scarso e insufficiente ai bisogni era il terreno coltivabile. Essi sentirono per conseguenza il bisogno di costruire delle navi per effettuare gli scambi dei prodotti coi popoli litoranei e con quelli dell’opposta sponda e del Levante. Per queste ragioni la marina commerciale veneziana si sviluppò in breve tempo ed acquistò in pochi anni molta rinomanza per la bontà delle navi di cui disponeva e per la perizia degli equipaggi. Nel 495 infatti in una lettera che il celebre ministro di Re Teodorico, Cassiodoro, diresse ai tribuni che avevano il governo delle isole lagunari, si parla ampiamente della abilità degli isolani nel governo delle navi, si cita il numero rilevante dei navigli e l’estensione e la attività del loro commercio- Più tardi nel 536 sappiamo che i Veneziani furono invitati dall’Imperatore d’Oriente a concorrere colle armate di Belisario per togliere dal dominio dei Goti la città di Ravenna. Le cronache accennano all’esistenza di « arsenali » in Venezia fino dal secolo VII, ma questi arsenali erano dei semplici cantieri di costruzione scoperti (noti a Ve- 18