L’ARSENALE DI VENEZIA sti avevano ricevuto il nome di « Paradiso », <( Purgatorio » e « Inferno », probabilmente in dipendenza del grado di comodità di ciascuno. Uno dei Patroni, per decreto del 1486, a turno di 1 5 giorni doveva dormire nell’Arsenale e riceveva in custodia le chiavi dello Stabilimento, dei vari magazzini ed officine. Il Patrono di guardia non doveva mai assentarsi e non poteva intervenire nemmeno alle sedute del Maggior Consiglio. Le infrazioni a queste disposizioni erano punite con la massima severità giacché il Patrono di servizio era considerato alla stregua dei Castellani delle fortezze. Con disposizione del Consiglio dei X in data 28 febbraio 1571 il (( Masser » doveva riferire con giuramento al Consiglio stesso nei primi giorni di ogni mese se i Patroni avevano compiuto il loro dovere. Uscita la maestranza il Patrono di guardia riceveva in consegna giornalmente dall’Ammiraglio accompagnato dai portieri le chiavi della porta d’ingresso terrestre e quella del cancello a mare che venivano riconsegnate il mattino successivo all’Ammiraglio. Durante la notte il Patrono doveva eseguire una ronda in un’ora determinata per ispezionare le guardie disposte nell’interno dello stabilimento. 53