132 PARTE SECONDA. ciò ordiniamo che non si registrino nella classe della nobiltà, se non quelle che, acquistatovi il domicilio e imparentatesi nobilmente, posseggono nel Comune «Ielle medesime città, o altrove, tanti effetti e beni, da poterne, colle rendite, viver decorosamente, e stabilire in tal forma la nobiltà nuovamente acquistata, o che ne abbiano ottenuto, o ne otterranno da Noi. una special grazia. Del modo di far la nuova descrizione. IX. — Deputiamo pertanto il nostro consigliere di Stato di Reggenza, e Segretario di Stato Ciò. An tonio Tornaquinci ; il nostro Consigliere di Stato e di Reggenza, e Segretario di Guerra, Gaetano Antinori ; il nostro Segretario della Giurisdizione, Senatore Giulio Rucellai ; insieme con i Senatori Filippo Guadagni e Gio. Francesco Ricasoli ; perchè si faccia, avanti di loro e colla loro assistenza, in Firenze, nel nostro Archivio di Palazzo, detto già delle Riformagioni, e riunito in oggi alla Segreteria di Stato, la pubblica descrizione delle dette due classi, de’ patrizi e de’ nobili, colli dovuti esami, e riscontri delle domande e recapiti ammissibili secondo la nostra istruzione, data questo istéàso infrascritto giorno, pubblicata unitamente colli presenti nostri ordini. X. — A questo effetto ordiniamo a tutti li capi dèlie case nobili fiorentine che, a tenore de’ medesimi, hanno da essere scritti, colle loro famiglie, nell’uno e nell’altra classe, di presentare, nel detto Archivio di Palazzo, alli suddetti Deputati, le loro domande, colli loro documenti autentici ed in buona forma ; quali documenti e domande, parimente, vogliamo che in Siena si esibiscano avanti il nostro Auditor generale di quella città, e nelle restanti città sopra espresse, avanti li rispettivi loro Iusdicenti ; questi, compiti li comandati riscontri ai libri esistenti sul luogo, rimetteranno tutte immediatamente alli Deputati sopradetti nel modo e forma ordinata loro in detta nostra istruzione. XI. — Terminati poi, a tenore della medesima li Registri originari del Patriziato e della Nobiltà, che devono sempre conservarsi nell’Archivio di Palazzo, incarichiamo il nostro Segretario di Stato di farne fare immediatamente le copie e, sottoscritte di sua