139 MMX, AGOSTO. 140 90’ Serenissimo et Cristianissimo domino Francisco Dei grafia Francorum etc. regi illustrissimo , Leonardus Lauredanus eadem grafia Dux Venetiarum etc. salutem etcom-mendationem. L’ ambasador nostro residente apresso la Cliri-stianissima Maestà Vostra, ne ha per sue teiere de 11 del presente mexe significata la felice nova del novo parto di la serenissima Regina ; unde ne astringe la singular observantia nostra per proprie letere far con Vostra Maestà il debito oflitio, primo di render a quella infinite gratie che avanti il parto si sia degnata di invitar l’Orator nostro predito a dover levar dal sacro fonte il regio parto per nome di la Signoria nostra, per soa naturai bontà et amor che la ne porta volendo a la indissolubile alianza nostra donar augiimento di questo novo et spiritual vincu-lo, quale ne è stalo ad intender supra qual dicipos-sit gratissimo come già qualche giorno ne havemo più copiosamente scrito ad esso nostro ambasador ; poi ne dovemo alegrar, et Così con lutto el core se . ralegremo con la Maestà Vostra, sì de la figlia nata, quale speramo che habia esser augumento di felicità a lo inclito regno di quella, come di la salute e con-servatione di la serenissima Regina dopo esso parto, et cussi pregamo la Divina et immensa bontà che si degni conceder che sia perpetuamente felice questo et ogni altro advenimento di la Cristianissima Maestà Vostra, secondo el proprio voto di quella. Data in nostro Ducali palatio, die 25 Augusti 1520. Indictione octava. 91 A dì 28. Fo santo Angustino. Vene el Retor di legisti, domino Zuan Balista di Zenoa, per richieder la maza d’arzento dii Studio, qual rimase in man di domino Martin Ongaro era rector di scolari al tempo si perse Padoa; el qual dice averla impegnala. Item, parlò zercha il rotolo, qual è passato con disordine, licei il Podestà scrivi sia stà juridicc facto, et hanno dato leclura a domino Santo Querini veneto di le Clementine, che non pouno dar etc., unde per Colegio fo scrito ai rectori di Padoa inque-risseno etc. Et sier Valerio Marzelo savio a Terra ferma re-ferile, qual ha via visto in le monstre di le zenle d’arme sì a Cologna, come a Chiari, cassi solum 11 etc. Veneno li Provedadori sora il colimo di Alexandria sier Lorenzo Barbarigo et sier Antonio da cha’ da Pexaro et altri merchadanti, suplicando, a- tento la galia ultima di Alexandria eri partite, che sia prolongà la muda aziò possino cargar. Et il Colegio fo di varia opinion, e terminato ozi far Pregadi. Di Milan, di Alvise Marin secretarlo, eli.. Come voleno far le monstre di le zenle in Aste, et si aspeta monsignor di Lescu fradelo di monsignor di Lulrech. Da poi disnar, fo Pregadi. Et leto le letere solum di Pranza e di sier Domenego Capelo prò -vedador di l’armada, di 2i Lujo, da Cerigo. Come ivi era con 14 galie ; et manda alcuni avisi auti per via di Napoli di Romania, come l’armata turehesca è dii tutto disciolta, el non ussirà per questo anno; sichè è meglio far disarmar galìe. Fo leto una le ter a di sier Francesco Donado luogotenente di la patria dii Fruii, di 21 Avo-sto. Di certo caso seguito a Cividal di Friul, di una puta tolta di caxa di una povera femena sua madre, la qual pula nome Margarita, per uno Francesco di Piero Degralia, con dir volerla sposare e tuoi' per mojer, et insieme con Batista Philitino, Luxum de Atimo, et Bortolo Pintor citadini tutti di Cividal, i quali tolse ditta puta per forza et tutti usono con lei, et la comunità di Cividal ha querelà a esso Loco-tenente, et non si trova la pula, et Francesco ha mandato a dir a la madre, trovando la pula, la voi sposar, se non, li Voi dar ducali 200 etc. Et per i Consieri fu posto dar auctorità al ditto Locotenente di proclamar li ditti per bandirli di Ve-netia e terre e lochi, con taja vivi per cadaun lire 1000, et morti lire 500 et li soi beni siano confì-scadi : ave 171, 3. Fu posto, per li Consieri, Cai di XL e Sa vii, su-spender li debiti per anni do di sier Donado Dol-tìn di sier Sebaslian, l’ha con la Signoria nostra, qual, per 3 carati dii dazio a le legne, a le Raxon nuove deve ducali 136. Et fu presa, ave 154 di si, 21 di no. Et nota, il zorno seguente fo tolto a la Doana di mar et rimase. Fu posto, per li ditti, suspender li debiti di sier Sebaslian Loredan qu. sier Fanlin per do anni, ut supra, l’ha con la Signoria nostra, quali sono per decime a l’oficio di le Cazude lire 14 pizoli 11 den. 10. Et fu presa, ave 163, 12. Fu posto, per li ditti, che Zuan Maria corier, dazier di Citadela dii 1511, debitor di la Signoria nostra di lire 800 di pizoli, li sia fato restoro di lire 400. Item, Simon da Griglio dazier di l’anno 1514, debitor di lire 150, li sia fato restoro di lire 75, e dii resto tutti do pagino: 138, 13, 9. Fu posto, per li ditti, che Marco Nazaro con-