625 MDXXI, FEBBRAIO. 626 se non avesse falò el dover, et elie ’1 viene calunialo per le fusto, ma lui non ha colpa; el sa di una lelera di Pambasador dii Turco scrive a la Signoria, per la qual dice la colpa è slà da quelli di Coron, el prega sia lela al Consejo. E cussi per la Signoria fo lata lezer: el sumario dirò di solo. Et sier Balista Erizo, vicedoxe, lo laudò zercha Paricordo dii territorio, e li Sa vii doveria proveder, e di aver tenuto P arniada; ma di le fuste non lo laudò, dicendo è slà un gran inconveniente seguilo. Et cussi li tochò la man el ussì di Pregadi et vene zoso. Di Corfà, fo leto una leiera di sier Bernardo Sor amo baylo, di 15 Zener. Avisa di quelle occorenze, et manda una relation di uno vien di Ne-groponle, la copia sarà qui avanti. Manda la copia di una lelera li ha scrilo Pambasador dii Turco da la Valona da poi recevule le robe di le l'usle li porlo quel citadin di Corphù, et li manda uno inventario soloscrito per lui et per lo Emin di quello ha ricevuto; ma manda uno altro inventario per il qual dimanda li sia mandalo assa’ altre cosse erano su ditte l'usle per assa’ valula, et 16 schiavi compradi per Sinan rais, dicendo in la letera : « Si vui non man dare a la Porta tutte dile robe, faremo retenir a Conslantinopoli il vostro Baylo, et il Siguor vorà sia salisfato dii tulio» con altre parole. Questa è la deposi tion fata a dì 20 Desem-brio al redimento di Corphù, qual dice cussi : Michali Relani da Napoli di Romania gionto eri sera da Negroponle in questa citi, da novo dice, in porlo de ditto loco de numero potè relrovarse do galle et 7 fuste lurchesclie, le quale in quella terra se formano de ogni sorte vituarie, et sono assai bene in ordine, dicendo inter edera havea dille due galie, cadauna di esse, 9 boche de arlellarie de reparo de quelle de la barza di Coresi che per esse fu presa al Volo ; et si diceva come erano per sachizar Micone o Milo o qualche altro locho di PArzipielago ; et che etiarn a Carisio se trovano altre l'usle numero 9, clic sono le conserve di le ditte; nel qual loco de Carisio se doveano adunar insieme. Item, dice, ozi seiimo giorno, in dillo loco di Negroponle esser tornali alcuni noncii di dite galie da Lepanto mandali per intender di novo de l’armata venula lì, quali affermavano ritrovarsi a Corphù galie 5 et al Zanle altre do galie, non altro Apresso afferma a dì 14 di questo esser gionli 4 ulachi di la Porla a Negroponle, li quali etiam sono mirati a la Morea precìpicndo a tutti li liniorali che debano andar suso a Conslantinopoli dove el Gran signor se ritrovava, el che zà l Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXIX, parie di limarali di Negroponle se haveano ad viali. Nel qual loco de Negroponle el Selines dice aver saputo da persone veridico, qualiter el Cayro et tutta la Syria li havea rebelato, et che molti ma-maluchi venuti dal Sayto haveano tagliati a pezi quanti janizari se trovavano al Cayro. Item, che ’I Sophì era per venir cum grande potenlia conira el Signor turco. Item, mandò letere ricevute dal Zan- 375 le, di 10 Zener, di questo tenor. Fu diio per avanti cum parole di la morte dii Signor turco novello, e molli non credevano nulla; al presente, per una nave venuta di Rodi se afirma esser morto, el esser sta trovato morto una note, se judica el sìa slà losicato, perchè lui havia per opinion far morir di visiri di la porla e gran maistri. Item, per dila nave se ha inteso il Cayro cum il resto haver rebelado, et maxime quel signor nominato Gazelli, e che ’1 signor Sophì vìen grossissimo conira turchi. Da poi, per una nave veniliana venula di Soria, se conferma la morte del Signor turco novello, et esser slà lato Signor un suo fiol dì anni 5, et che ’I Gazelli andava a la volta del Cayro per farsi soldan, per aver rebellà lutti quelli lochi contra il Turco ; etiam del Sophì, che ’1 veniva potentissimo contra il Turco. Foleto la letera di dito ambasador dii Turco. Scrive a la Signoria con boni modi, el avisa aver ricevuto le fuste et parie di le robe e danari ; ma prega il Doxe lazi restituir il resto, el avisa che P ha in-quirido il caso sequìto e fo causa li soi di Coron, et che ’I spera le cosse si conzerà zonlo el sia a la Porla. Prega Idìo doni vita longa al Doxe fin al dì del judi-cio, el saluta sier Andrea Gritì et missier Nicolò Aurelio, el chi lezerà la presente lelera, la qual è data a la Valona. La copia di la qual potendola aver noterò qui avanti. Di Milan, vene letere, qual manda etiam le- 37C'* tere di Brama. El fono lete demente si dispulava di scrìver a Conslantinopoli. 11 sumario è questo : Di Brama, di l'Ora tor nostro, di 28, da C'a-les. Come il Re è varilo, poiria ussìr, ma li medici non voi ancora ; ma ussirà dì brieve, ma non cavalcherà, sichè non si partirà deli avanti la prima scli-mana dì Quaresima. Scrive, è parlido domino .... Ariosti oralor del ducila di Ferara ben salisfato da la illustrissima Madama e da questa Maestà. Il ducila di Albania sì dice il Papa voi per suo capitano; è zonlo de lì domino Galeazo ... oralor dìi dueha di Ferara, venuto a far resìdentia in loco di quello morì a Paris. Scrive coloqui aulì con mousìgnor P Armirajo, il) La carta 375* è bianca. 40