503 MDXX, DICEMBRE. 504 303 ' 304 Sier Marco Antonio Barbarigo qu. sier Francesco, qu. sier Zuane . . . 100.103 Sier Nicolò da Canal, fo estraordinario, qu. sier Polo.......116. 89 Fu posto, per i Savii dii Consejo e Terra ferina, una letera latina notada per Nicolò Sngudino secre-lario, al serenissimo re di Romani, congratulatoria di la vitoria aula conira li ribelli in Spagna; ma per esser parola di qualche nota suso, fo terminato, perchè non pareva al Consejo di scriver al Re, ma scriver a i’Oralor fazi l’ofìcio con quella Maestà di con-gratulalione, licet dito Orator scrivi saria bon la Siria scrivesse una teiera al Re. Fo cbiamà sier Gasparo Coniarmi eleclo orator a la Cesarea Maestà per solecilai* la sua andata; el qual non era ozi venuto in Pregadi, ma la rnalina sequcnte vene in Colegio dicendo che per lutto Fe-vrer si voleva partir. A dì 29 dito. La malina il Dose non fo in Colegio per non si sentir. Noto. In questi zorni è seguilo uno inconveniente nel inonaslerio di Santa Chiara di Venecia, che le muneghe Conventual, Ire d’esse, rupeno certo muro, et andò da le Observanle, e li tolseno alcuni »paramenti e altre robe; de che la malina delle Ob-servante mandono per il vichario dii Patriarcha et andono a li Cai di X dolendosi di tal cossa. Unde inteso, la Signoria, maxime sier Luca Trun vicedoxe, si scaldò molto sopra questa materia e veleno far provision. Da poi disnar fo Consejo di X con la Zonta. Fello Cai per il mexe di Zener, sier Andrea Foscarini, sier Zuan Miani et sier Daniel Renier. A dì 30 ditto, Domenega. 11 Doxe non fo in Colegio per aver ancora la doja al pe’ presa da piar fredo. Fo teiere di Cipro, di... , di Damasco, di sier Carlo di Prioli consolo, di 4 Novembrio. Conclusive, è la nova di la sublevalion dii Gazelli et aversi fato signor di la Soria, auto il castelo di Ba-ruto per forza, et etiam il dominio di Tripoli e feva hosle per andar verso Aleppo. Copia di una letera data a Vajadolit, a dì 9 Novembrio 1520. Per li desordeni occurenti non andaremo a la Ocra sino a la fine dii presente. Che veramente siamo qui in grandi periculi, perchè el signor Contestabele e il reverendissimo Cardinal hanno congregato uno grosso esercito, et insieme con diversi signori ha-verano fra odo di in zercha qua presso 7 lege 15 milia fanti e ancho 1500 cavalli con 40 pezi di ar-lellaria. La congregatione di la Torre di Siglias ha audio uno exercito, ma non cussi potente a mio ju-dicio come quello dii Re: non di meno la ha tulle le Comunità in suo favore, salvo Burgos. El loco di la Torre di Siglias è tra Medina dii Campo e questa terra; la quale tino a qua pareva più presto declinare a la parte del Re che altramente, hoggi pare volere in ogni modo favoregiare la congregatione lino a la morie. Benché lino a qui la cosa non sia risoluta, nondimeno credo non mancherà, e dubilo che lo exercito dii Be, non obslante che sia potente, haverà durum beltum a olener alcuna cosa ; ma la mia opinion è che se non li manchauo danari, de li quali lino a qui hanno abundantia e de Andolusia e de prestati da multi signori, debano intertenir el ditto esercito et consequentemente frustare le diete comunità, che non potcrano sobstenir li incomodi et le spese, et il desviamento, non obstanle che prima sarà qui piasendo a Dio la Cesarea Maestà, la quale, secondo che se scrive de Fiandra, sarà qua in ogni modo questo Genaro. Da poi disnar, fo Gran Consejo. Fu posto per li Consieri dar licentia a sier Jacomo Surian castelan di Caodislria, che possi venir in questa terra per zorni 20, lassando in suo loco uno zenlilhomo nostro. Presa. Fu lato cletion di uno dii Consejo di X, e rimase sier Jacomo Michiel, fo capitano a Brexa, qu. sier Tomà, e altre voxe tulle passoe. Noto. Vidi ozi a Consejo sier Marco Busnadego qu. sier Piero, qual è stato anni 20 in exilio a Beiimo, perché fo condanà per il Consejo di X, ed era stato relor a Schiati Scopuli, fo privà dii rezimenlo et confinato ut supra. Bora compilo, è venuto in questa terra ; è solo di caxada. È da saper, in questi zorni fu posto sopra i muri, alti a San Marco el Rialto, excomunicali, sier Zuan et sier Gabriel Barozi qu. sier Jacomo, vestili a ma-nege a comedo con diavoli che li strangola, e questo a requisition di lo episcopo di Treviso, per certe senlentie fate a Boma, et par el Patriarca di Venecia habi ordenato ditta excomunica in execution di brevi venuti da Boma. Unde li ditti andono in Colegio a dolersi di questo, e fo mandato dal Patriarcha a dolersi, senza dir niente, liavia fato tal vergogna, el (1) La carta 304 * è bianca.