CHERSO ED OSSERO SOTTO LA SERENISSIMA 121 nate scrupolosamente le fonti contemporanee, non mi parve che da esse risultasse in modo assoluto e categorico che il delitto fosse stalo compiulo. I Libri-Consigli tacevano, perchè i nobili, vedendo in pericolo la loro vita, erano scappali a Veglia, nel campo d’ azione del noto vescovo austriacante Sintich. Ma, come ebbi ad accertarmi, restava immutata la tradizione popolare che il Bernardin era stato senz’ altro assassinato. Invece un bravo nostro concittadino a questa tradizione avea già prodotto crepe larghe e profonde. Ecco come stanno le cose. Prima di ultimare questo lavoro, gli accennati dubbi sulla morte del Bernardin io volli riferire al ragioniere Antonio Cella, sempre bene informato intorno alla storia della nostra isola ; ed egli con 1’ abituale modestia e cortesia, non tardò a parteciparmi che ancora nel 1909, intorno a quei gravissimi fatti egli avea avuto un colloquio con una donna del popolo di 87 anni, abitante nella via ora delta Nereo Petrani, di nome Maria Bolmarcich, i cui genitori erano stati testimoni oculari di quei fatti luttuosi. È ben vero che la madre della Bolmarcich nel 1797 non era che una fanciulla di selte anni ed il padre un ragazzo di quattordici, ma quegli avvenimenti strepitosi aveano fatto un’ indelebile impressione ad entrambi, e spessissimo li ripetevano alla figlia in tutti i loro più minuti particolari. Ecco la importante narrazione della Maria Bolmarcich, secondo gli appunti presi dal sig. Cella ; tale narrazione rende mollo improbabile l’assassinio, privandolo delle sue basi più solide ; inoltre completa, chiarisce e in parie modifica quanto io sullo stesso argomento ho pubblicato. La mattina del 13 giugno 1797, festa di Sant’Antonio, una vecchia, certa Pauh, correva per le contrade di Cherso gridando: Donne mano ai fusi (ferro lungo ed acuminato che serve per filare la lana), uomini mano alle mannaie, gli imperiali sono arrivati 1 S’era sparsa tra il popolo la voce che in casa dei Bernardini, in piazza, si tenesse nascosta una bandiera imperiale, pronta ad essere issata all’ occasione. Due popolani, un Rosso-vich ed un Sussich, detto Peja, inferociti, di mattina per tempo, diedero 1’ assalto alla casa dei Bernardini, abbatterono le porte mediante le scuri, e con sprezzo, gettarono la serratura in