151 MDXX, SETTEMBRE. 152 a li sui vasalli. Etiam da la parte de 1’ Eufrales, il Signor turco verso Medili tien da 10 milia persone di guerra. El resto dii suo esercito, ch’è di la Grecia e Natòlia, za fa uno mexe era verso Carasari ; e il signor Gazeli, che domina Damasco, è amado et obe-dito da tutta la Soria come soldano. Ogni zorno li capila mamaluchi e ereseno ingrati numero; elqual con druxi e con Ecayrbech et arabi ha bona intel-ligenlia. El scrive aver aviso el dillo Gazeli fa intender al Signor che tal demonstrazion che ’1 fa di non obedirlo in qualche parte, è per dar credulità al Sophi, aziò fidandose de lui el possi averlo vivo o morto a beneficio di lui Signor turco. In conclusion, el Gazeli è talmente forte in signoria, che si poi dir soldan. Tutti li merchadanli in la Soria ha bona compagnia da quelli signori, excepto dal signor di Tripoli nimicissimo di la Signoria nostra. Scrive, aver inteso le do galle per Barulo esser sta messe, et pari irà; qualàrano, venendo, conveniente partido. *00» Sumario di ima letera di Candia, di sier Zuan Alvise IHxani consier de lì, data a dì 31 Lujo 1520, scrita a sier Luca Barbarigo qu. sier Benedetto. A dì 13 dii presente zonse el elarissimo Provc-dador missier Sebaslian Justinian el cavalier, el qual de tutti è stà ben visto e acarezado, insieme con el capitano di le fantarie domino Gabriel da Martinen-go e tutti quelli altri valentissimi homeni, el è alo-zalo in vescoado e li altri per la terra. El zorno drie-do, si reduse el rezimenlo insieme col Provedador in secreto, et per el predilo Provedador fu exposto quanto havea in comission, perchè cussi l’havea in comision di la Signoria nostra. Poi feze lezer la sua comission, perchè cussi l’havea in mandatis, qual è molto ampia, e se contieni assa’ di la camera e di la mostra, in modo che qualche uno è restato forte storno. Poi el deliberò andar a veder la terra et il borgo insieme con il Capitano di le fantarie, e in sua compagnia cavalchò etiam el rezimenlo, con molti di questi magnifici zentilhomeni. E visto il silo del luogo, el dito Capitano, insieme con quelli valenti homeni ha laudato mollo elsilo dii borgo, qual ci sarà fortissimo. Ila voluto veder il modello del signor •loiius, dove ba concluso che el monte de San Demi-tri de spianarlo quanto si potrà, aziò non sia cava-liera la terra, et se el podesse spianarlo tutto el saria contento, tamen el se abasserà quanto se porà. (1) La carta 99 * è bianca. E in questo è di contraria opinion di quella del signor Janus, che voleva a San Dirnitri se fesse unoba-stion sul monte con do alle che vegnisse a doi bastioni, aziò la terra et defendesse el el bastion fosse cavalier a la campagna: et questo Capitano ha dimostrato questa cossa esser pericolosa, perchè perso el bastion la terra staria mal. Et cossi se comenzerà a ruinar quel monte in qualche parte, et abassando quelli di la terra di la banda di San Francesco sarà cavalier al monle el a San Francesco l’empie tutlo quel luogo dove è l’orto di frali in soler, per modo che li el voi meler quanti canoni el vorà per baler lo inimico se poi acampar in una campagnola driedo el monte de San Dimilri. Fa etiam questo beneficio, che ’1 defende do bastioni, uno ch’è a la marina che defende la boclia del muoio, e questo lo voi farlo 100* più grando aziò el possi bater per tutlo, e lauda la cortina fu fata per missier Alvise Venier capitano di le fantarie, e di far al presente tre bastioni soli, quali sono molto necessari a l’opera, el havendo il tempo ne farà altri 5 ; ma al presente questi tre sono i principali, qual za ha principiado a disegnarli et cavarli el teren. E lui li voria far lutti di piera per esser cosa che durasse in perpetuo, el cosleria l’uno da ducati 3000 in suso, dove zà ba principiado a far le calcare di le calzine el mandar a tajar le piere. Sicliè di qui non si dorme, e da poi che l’è venuto questo Capitano, qual ogni zorno a bona bora è su l’opera et ogni zorno lavora da persone 800. Però bisogna solicitar el spazamento de capitoli richiesti, aziò si sapiamo regolar, e si rendemo certo sarano exaudili mediante la solecitudine vostra con li colega eie. Quel zorno medemo, da po’ manzar, questo magnifico Provedador fece che in palazo dii Duca fosse chiamà questi magnifici zentilhomeni el citadini. Et reduto il rezimenlo, per soa magnificentia lo exposto quanto li havea commesso la Signoria per la sua venula, et parlò più de bore una e meza, comemorando assa’ cosse di tempi presenti et maxime di la ordinanza odierna, exortando questi magnifici zentilhomeni, citadini et altri, che tal opera fusse exequlta per rispeto di la valorosità di homeni che sono in questa ixola ; che per tal effecto la Signoria havia mandato questo Capitano di le fantarie insieme con lui e con questi altri vaienti homeni, aziò exercilas-seno quelli volesseno imparar tal mililia. Poi exortoe a la fortificalion di la lerra, che i volesse esser contenti a spender un poco più gajardamenle di quello haveano offerto a la Signoria. Dove che per missier Oltobon li fo risposo che, per quanto a l’ordinanza, tutti erano contenti la se exercitasse; ina zercha la