38 SILVIO MIT1S eseguite in conformità al proclama che verrebbe pubblicato dal conte e capitano Marchiò Querini. Ma nel 1703 si ripete in consiglio che le strade conducenti in città si trovano in condizioni deplorevoli, e poiché la vendemmia è vicina, si procura di ripararle. Si aggiustano anche i moli di Cherso, di Pischio, di Finale (Zaglava), di Faresina, di San Martino, di Caisole e anche la sua loggia (1501) le capanne dei pastori, le case delle frataglie, le chiese dei villaggi, e siccome „ le travamenta del colmo del convento di San Girolamo di San Martin sono marzide “, per ripararle si assegna il necessario importo (1532). Si decretano pure ristauri alle fondamenta del mare di Cherso, alle porte della città, si concorre alle spese per riparare il ponte della Cavanella e scavare il sottoposto canale, per mettere in buono stato (1691) il castello di Canidole, e le lamiere di ferro della porta, e il ponte levatoio e la catena ecc. ecc. Il comune, oltre che spendere per opere di pubblica utilità, spesso si mostrava sensibile per 1’ abbellimento ed il decoro di Cherso. Siccome ancora nel 1518 le sue contrade erano » fangose incomode e vergognose ad una tal cittade “, ordinava che i proprietari di case dovessero selciare le vie dinanzi ad esse, e poiché finora s’era costruito a casaccio, nello stesso anno incaricava i provveditori alle fabbriche di pubblicare un apposito piano di costruzione, e „ de far removere et ruinare et impedire quicunique fabbricasse fuora della linea ordinava infine di otturare „ el buso della beccheria____E siccome la piazza era ristretta ed ineguale, già nel 1498 s’era deciso „ut amplius et equaliter efficiatur “. Ma 1' opera più bella costruita per ordine del consiglio fu quella della torre dell’ orologio in piazza. Nel 1550 si votava che „ si dovesse rifare la torre ed allogarvi sotto una lozza “, ed Isidoro Sossich la eresse con piena sodisfazione dei padri della patria. I quali, ai 29 giugno t552, ben volentieri accordavano al detto ingegnere una sovvenzione di cento lire, affinchè potesse „ con miglior animo perficere la torre dell’ orologio, la quale, senza rispetto de spesa alcuna, l’ha reduta bella et honorevole del modo che si vede, e che forsi una tal no si 1 Un documento del 1478 ci dice che il conte Francesco Michiel stava seduto sotto la loggia nuova di Cherso,