CHERSO ED OSSERO SOTTO LA SERENISSIMA 45 sul pane, sull’ olio, sulle carni, sul pesce, ed in genere sui commestibili, ed i giustizieri badano che venga osservato : essi invigilano pure che tutte le misure sieno „ bollade della bolla del Rezimenfo . . . brazzolaro . . . balanze, stadiere, rasadora rotonda del staro, . . . misure de vero “ per la vendita al minuto dell' olio ecc. E Sebastiano Querini, conte e capitano, ordina (febbraio 1587) al suo cavaliere di aggiustare „li mastelli a secchi otto, et polounichi otto per mastello, et che al vender la calcina la sia bagnala, si che s’ atta chi al muro ..." ; e vuole che la terminazione sia registrata nello statuto. Questo rettore veneto non trascurava neanche le minuzie. Nel 1554 Cherso ha già il suo mercato nel campo presso il duomo, detto ancor oggi campiti ; li si vendeva „ pane, herbagi et altre victuarie “. Ed affinchè di pane buono ci fosse abbondanza, un anno dopo, il consiglio decide di far venire un pistore e di somministrargli la farina ad un prezzo stabili lo. Le granaglie giungevano, con speciale licenza, per lo più dalle marine di Puglia, Abruzzo e Marche, perchè il prodotto indigeno non era bastevole ai bisogni. Il magazzino comunale delle biade era il fonlego che le distribuiva a tutti gli isolani verso pagamenti postecipati. In qualche altro periodo del secolo decimosesfo, c’è invece grande abbondanza di carne e massimamente di pesce. Nel 1553 l’agnello costava sedici soldi la libbra e selte la testa; di pesce poi c' era sì gran copia, che il comune rinunciava alla tassa su quello catturato tra Finale (Zaglava) e punta Porchiel-la (?), purché si desse la regalia al conte, ai giudici ed ai camerlenghi, e si vendessero ventiquattro sardelle e quattro sgombri per un soldo. Nel secolo decimosetfimo (1637) i prezzi sono aumentati durante le vigilie : tre sardelle per un soldo, quattro sgombretti per una gazzetta, tre bezzi per una lanzarda e un soldo per una scardinola Altre volte, per il rigore dell’ inverno e il mare burrascoso, il pesce era scarso e caro, ed il pio e 1 Un soldo corrisponderebbe a 6 centesimi, una gazzetta a 12, 3 bezzi a 9 centesimi. Nello stesso anno 1637, sardelle, sgombretti, sgombri e lan-zarde prese nelle vicinanze della cittì di Cherso „ fino a Draghe “ si doveano vendere in pescheria a 2 soldi (12 cent.) la libbra (301 grammi), e quindi un chilogramma e 3 grammi a 40 centesimi.