42 SILVIO MITIS sentimenti del popolo. In seguito (29 giugno 1708), presenti il conte e 37 consiglieri, si vota di corrispondere dalla cassa comunale, e in onore di Sant’Antonio, ducati 15 da lire 6:4, per agevolare la costruzione del nuovo altare di marmo nella chiesa del convento. Verso la fine del settecento, la lunga assenza del vescovo dalla sua diocesi, la mancata destinazione dei predicatori durante la quadragesima, aveano indignato il popolo chersino, che, col mezzo del consiglio municipale (13 febbraio 1789), decise „di portare li giusti ricorsi e le comuni doglianze alla Maestà del Principe Serenissimo, per umilmente implorare, che, come passò in mano dei Laici e del Consiglio l’ingerenza e il maneggio della Cassa dei Poveri, così passi altresì il diritto dell’ elezione del Predicatore nel Consiglio medesimo, per levare in avvenire il scandaloso esempio di rimanere altre volte la città priva del Predicatore, tanto necessario al Culto divino e tanto bramato da questa numerosissima e devota popolazione “. Sembrerebbe, che, intorno a quel medesimo tempo anche la rinomanza del patrio convento de’ francescani fosse diminuita, e con essa pure i cordiali rapporti con i cittadini. Certo è che il numero dei padri era ridotto a tre, laddove altri aveano dovuto sloggiare dal monastero e trasferirsi in altre città, in cui coltivavano e promovevano il sapere. Leggo nel manoscritto del Lemessi (p. 188) che il consiglio, nella seduta ordinaria dei 2 gennaio 1786, assenziente il conte e capitano, manifestò la volontà che i frati impiegassero meglio il loro tempo istruendo i figli della accresciuta popolazione, perchè ciò era conforme alle vigenti leggi, e atto doveroso verso „ li Cittadini che non hanno mancato, a larga mano, ne tempi trasandati, di beneficare, accrescere ed aumentare vie più, e con fondi e con altri capitali, le rendite del Convento, con anche grave incomodo de’ loro Eredi ; il tutto col salutare oggetto e fine, che questi, in grata memoria de’ benefici conseguiti, et a seconda del loro Religioso instituto, impiegar si dovessero a promuovere, e la Pietà e Scienza a loro figli e successori . . . “. Degli argomenti trattati nella seduta si compose un memoriale che, per la decisione, fu inviato al doge '. 1 Dalla rilassatezza de’ costumi, che si ravvisa nello stato veneto nel secolo XVIII, pare che non andò immune neanche qualche ecclesiastico del-