199 MDXX, SETTEMBRE. -*■00 il danno ù sialo tale che tutto il tempo di la loro vita se ne ricorderà a chi toclia. Bastavi che non ne è restato caxe in tutta la via di merendanti, e ne la piaza con quatro vie a lo intorno, che sono più di mille case, quale sono arse. E dopo questo vene la nova di Medina a Vagliadolit, e alla causa, se le-vorno i populi e arseno le caxe dii sora dito capitano Fonsicha e de l’altro regidoro chiamato Luigi Della Serra e la caxa di Piero di Politigli de picra e tutte le sue tende che dicono valevano la mcrclia-dantìa teneva in ditta tenda ducati 25 milia, e lui 131 * non si ritrovava. E quelli dii Consejo che stavano in Vagiadolit se ne sono fugiti una parte. El thesoriere Bergas, el dotore Bellram dicono se ne sono andati in Fiandra in posta; il presidente dii Conseglio s’è riirato in san Polo per paura che il popolo non lo amazasse; siche vedele in che termene sia questo regno, eh’è in malora. Fu fallo Imperadore che, a causa di tutti questi inconvenienti, potrà essere se ne ripentirà aver lassato questo regno lauto subitamente come fu. 11 danno è stato per gli mercha-danli tanto grande che mai si senti: un tale di Piero de Perliglo doveva dar più di ducati 50 milia, che non pagerà uno. A Dio gralia non vi siamo a nulla, che Inibiamo auto la maggiore gralia del mondo, che in Medina non lasciamo robe di prelio, che le facemo venire per mandarle in Fiandra e Firenze. Per frela, non si può finire; el disopra è la suslanza. Dicono che il thesoriere Bargas debbi gran somma a genovesi, e che la caxa degli Ardinghelli è arsa con tutte le robe v’ erano dentro. 132 A dì 22. La malina il Doxe fo il Colegio. Non fo lelera da conto. Da poi disnar, fo Consejo di X per expedir li presonieri vilani di Uriago. Fo con la Zonta, et non vi fu il Doxe. Fu posto la gralia di Pagadori a l’Armamenlo, di levarli la tansa. Hanno ducali 10 di salario; pagano 11 di tansa, et non fu presa. Item, fono su ditti villani et non li espedileno. A dì 23, Domenega. Vene in Colegio sier Alvise Grimani rimasto Consier di Canarejo, et refudoe. Et fo dito si faria da poi la Zonla, perchè l’intrarà dii Consejo di X, et senza pena potrà refudar. Fo tato li balolini a portar li bossoli per li Consieri e Cai di X, jusla il solito. Da Corfù, fo letere di sier Domenego Capelloprovedador di l’armada, di 17 Avosto, portale per la galia soracomilo sier Zuan Duodo, qual eri vene a disarmar. In questa matina in Colegio, volendo zà alcuni zorni expedir sier Francesco Contarmi qu. sier Zaccaria el cavalier rimase è molli mexi orator al re Calholico, e solicitando sier Francesco Corner el cavalier sia mandà el successor, dito sier Francesco di età 43 anni, è savio a Terra ferma, foli dimandalo si ’I voleva andar over non. El qual tolse rispe- lo a risponder. Ozi veramente si levò e disse al Serenissimo che ’I si excusava non poler andar, sua madre era amalata. Sichè el primo Pregadi si farà in loco suo, e lui compie questo Setembrio savio a Terra ferma e ussirà di Pregadi. Da poi disnar fo Gran Consejo. Fato Consier di Santa Croxe, in luogo di sier Vicenzo Capello ha ace-tado Luogotenente in la Patria di Friul, sier Donà Marzelo fo Consier; et sier Vicenzo, era a la ban-cha, si levò, e sier Donado predilo fo chiamado a ztirar et intrar et cussi inlroe. Fo etiam fati do Censori: sier Piero Capello e sier Francesco Foscari, tutti doi stati savii dii Consejo et vechii ; et 6 di Pregadi. Fo scrito ozi, per Colegio, a sier Andrea Foscolo podestà et capilanio di Crema, in risposta di soe di 8, zercha il fortifìchar le muragie di quella terra, e l’opinion di Antonio di Castello, qual lauda abassar la cortina di la porta dii Serio che si conzonze con il castello, e poi far li parapetti etc. Pertanto vedi saper la spexa vi andarà. Item, perchè a questa fiera vi possi concorrer zente senza paura di quelli scelesti feno quel caso di l’amazar dii vescovo in bergamasca, debbi far cavalchar Zuan Paulo Manfron ; et si ha scrito a Brexa mandi etiam loro cavalli di la compagnia di Antonio Martinengo el di Piero di Lon-gena aziò si vadi securi. Fo scrilo eri a Verona si atendi a compir a le fa-briehe, et aver scrito che il territorio visentin con-tribuissa. A dì 24. La matina in Colegio non fo letere da 132* conto. Da poi disnar, fo Gran Consejo. Et leto letere infrascripte, zoé : di Cipro, di sier Zacaria Lore-dan provedador zeneral, date in Famagosta, a dì 15 Lujo. Come ha trovato de li il fermento guasto e li biscoti marzi di le monizion, e altre occoren-tie de li etc. Di sier Domenego Capello provedador di Varmada. Avisa il suo mandar a disarmar de qui le galie, et in Cipro ha mandalo sier Nicolò Trevisan et sier Borlolamio Falier. Scrive, come ha mandato le galie in Candia a disarmar, et per le fuste fo ditto esserti torno l’isola di Candia. Scrive, con alcune ga-