161 MDXX, SETTEMBRE. xa e quel di sier Nicolò Dolfin andò ad Axola a formar processo, et questo per la morte de quel. . . . .... ; dicono era rebelo é sta ben morto. Et cussi fu preso che questa maleria sia comessa a li A voga-dori di Comun e non partegni al Consejo di X. Fo leto le lelere di Franza, Anglia, Fiandra et Milan. Nolo. A dì 4 di questo, fo scrilo a li rectori di Verona, procurino che l’Adexe, qual è grossissimo, non fazi più inondation, facendo far arzeri e penelli. E1 qual ha rolo a Porlo Lignago. E1 qual Adexe è grossissimo, va per Verona e Lignago, acleo si con-vien andar con burchieli, et è molti anni non està sì grosso, e roto in padoana. Fo scrilo a sier Francesco Lippomano prove-dador e capitano a Lignago, come havemo inteso quella comunità ha venduto possession e beni del Comun; però avisi il tutto. Fo scrilo a sier Marco Antonio Coniarmi pro-vedador di Veja, atento la murmuralion di quel po-pulo per causa di la scomunicha fata et afìxa con-tra li Cedolini per quello Episcopo di quella cilà, è bossinese, suftraganeo, però debi, a esso Episcopo, farli comandamento subito vegni a la presentia di la Signoria nostra. A dì 6. La matina fo le ter e di Buìgo di sier Agustin da Mula, podestà et capitano, di 5. Come verificava a Ferara era morto, come scrisse, il reverendissimo cardenal estense, fradelo dii Ducila, qual poco è fo in questa terra; et che Luni a dì 3, a hore do di note, con assaissime lorze, fo sepulto in la chiesia .. . Qual ha fato testamento. Lassa alcuni legali, il resto al Duca. Tamen Torator di Ferara era fuor di casa, dicendo non aver ancora certeza di dita morte. Questo Cardenal era di età di anni . . . nomava Ipolito, dignissimo prelato, sì di ciera come in parlar, e pratico, liavia intrada ducati .... milia a l’anno, zoè l’arziepiscopalo di Ferara vai ducati... lo episcopato di Modena vai ducati .... lo arziepiscopato di Agria in Hongaria, vai ducati.... 108 1520, die 5 Septembrio in Consejo di X. L’anderà parte, che de ceetcro, per i Consiglieri che sarano aziò deputati, non se possino conzar i capeli nisi doe volte per bancho, l’una zoè al principio de cadaun bancho sarà ehiamado, el l’altra al mezo de esso bancho. Conzadi veramente per i Consieri i capeli, siano cadauna volta per i nodari por-ladi immediate essi capeli serali avanti el Mazor 1 Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXIX. Consejo, per el qual siano de mano propria messedate le balote, et poi riportati i capeli siano remessi al suo loco, et se continui andar a capello, et ita se debi in futurum diligentemente observar, excepto che nel fin de l’ultimo bancho a quel lempo i Con-selieri fazino contar quelli resterano venir a capelo justando le balote cutn el numero de loro restanti, come ora si observa, et è necessario observarsi. Di Bergamo, se intese uno caso di grandissima 109'> imporlantia. Come, ritrovandosi il reverendo domino .......... over di Taxi episcopo di Recanali olmi di Parenzo, qual di Parenzo ha renuncíalo a domino Hironimo Campezo, fuora di Bergamo zercha .... mia in una villa dilla .... in uno suo loco a piacer, et per honorarsier Antonio Jusli-nian dolor, vien oralor nostro di Franza, qual za 7 zorni alozò da lui per un zorno, liavia fato portar lì assa’ arzenti zercha, per ducati 1500 per far una sumptuosa credenziera, el par che Domenica di noie a dì 2 de l’instante, a hore .... batesse a la porla alcuni con 4 torzi apizali, dicendo era sier Polo Nani capitano di Bergamo che voleva parlar a monsignor. Et erano da 50 a cavalo ben in ordene, nè si sa chi siano. Et il Vescovo si levò e le’ aprir le porle, e in-trati dentro, legono li servitori, andono in camera dii Vescovo domandando li danari l’liavia e li argenti, qual lutto convene darli, et auli si parlino, poi si pentino non averlo amazato, et cussi tornorono et lo amazono, et partino via. Questo Episcopo era richo, sperava farsi cardenal per danari. Li servitori soi non haveano mal ninno, e dicono niun di questi non cognoscer; si ticn siano foraussiti milanesi e altri etiam di le nostre terre quali vanno cussi dannando, el havendo inleso la bella credenziera preparata, la volseno averla per goderla loro. Caso molto strano et di dar ogni atroce laja. Tamen poi se intese questi tali non baleno a la porla ma sca-lono la caxa con dir voleano zerchar banditi ascosi. Sono foraussiti di Milan che vanno facendo questi inconvenienti. Questo è episcopo di Rechanati el Mazerata. Da poi disnar, fo Pregadi, per la materia de le 109 * acque: lele le lelere sopradite et quelle dii podestà di Ruigo. Fu posto, per li Savii, una letera a l’Oralor nostro apresso la Cesarea e Catholica Maestà in risposta di sue. Come era zonto quel Francesco Sacher per li 20 milia scudi, laudando quanto lui Oralor nostro liavia parlato, et l’audientia dii Re venuto a 11) La carta 10S ’ è bianca. 11