92 SILVIO ¡VUTiS Anzitutto due parole di spiegazione intorno ai sindaci e provveditori, che bisogna distinguere dai provveditori generali, i quali erano i capi della provincia e risiedevano a Zara. Venezia, nella sua alta saggezza politica, per mantenere il controllo nelle provincie d’oltre mare (Istria, Dalmazia ed Albania), convincere i sudditi eh’ essa vegliava su loro, e sul modo come venivano governati, a conquista definitiva, istituiva il dicastero dei sindaci e provveditori (1 agosto 1420), e, come più esplicitamente affermava „ pro solamine subditoruni, quorum quo-tidie multe querelle audiuntur, et etiam pro beneficio camerarum nostrarum “. Recavansi essi entro il Golfo nelle varie terre e città a fare delle ispezioni e ad inquisire sull’ intero andamento amministrativo dei comuni. Eletti per scrutinio nel senato, erano a tal fine investiti di poteri molto estesi ; non solo udivano lagnanze, toglievano abusi, punivano, ma davano ordini aventi forza di legge, e potevano persino pronunciare sentenze di morte contro qualsiasi persona, purché non facesse parte del consiglio municipale. Gli statuti di Cherso e Ossero dicono espressamente che contro qualsiasi sentenza ognuno, non solo poteva appellarsi a Venezia dinanzi ai „Signori aldidori delle Sententie“, ma anche nell’ isola ai sindaci e provveditori generali, pure per importi inferiori alle venti lire. L’ ufficio loro durava di solito sedici mesi, ma non potevano venir eletti, se non fossero passati almeno dodici anni dal tempo in cui aveano tenute cariche pubbliche nei paesi da ispezionarsi. — Però, come ogni istituzione umana, anche quella dei sindaci e provveditori ebbe i suoi periodi belli ed i suoi periodi oscuri ; anzi qualche volta si sospende per qualche tempo 1’ attività di questi commissari governativi, o se ne manda in visita uno solo : a volte i sudditi di entrambi ne dicono d’ ogni colore, e a volte sollecitano a Venezia il loro invio. Gli statuti di Cherso ed Ossero registrano molti ed utili decreli pubblicati dai sindaci e provveditori durante le ispezioni fatte nell’ isola. Due di questi, Antonio da Canal e Marco Loredan dicevano espressamente eh’ erano giunti a Cherso (19 luglio 1488) „ pro sublevando oppressos, iustitiamque omnibus subditis ministrando, quorum voces et quaerelae ipsius Serenissimi Dominij aures offenderanl “. Alle volte (19 giugno 1539) da noi il cancelliere dava lettura delle terminazioni alla