X CODICE DIPLOMATICO BARLETTANO maggio 1129 assistette, in Palermo, all' incoronazione dì Ruggiero il normanno. Ricorderò pure che tra i Vescovi di Canne, in quest’epoca, si rivela molto attivo, per i numerosi documenti pervenutici, il già nominato Opizo: quegli c'ie rivendica alla sua Chiesa i territori perdati. Difatti egli ne rinnovò i fìtti scaduti e obbligò i fittuari ad apporvi sui confini dei propri possedimenti i titoli lapidei con lo stemma della. Chiesa cannese, che consisteva in una mitra scolpita a rilievo. È alla presenza di costui che nel Cimitero di S. Maria Maddalena di Barletta, i tre baiuli di Canne Palmarellus de Comestabulo, Andreas de Argenterà, Riccardus de dom-pna Maracta, deliberano che il ius ferratici, ballarum, fica-rum et lornales ovium dovrà essere ancora esatto dal detto Vescovo sulla lama di Pozzocolmo anticamente chiamata Starsa (1301). Egli censuirà il territorio di S. Bartolomeo e la Cripta Stimpaniata per tari 7 '/2 e per una pezza di formaggio ed una di ricotta (anno 1289). Molte altre notizie potrei aggiungere intorno alla città di Canne, alle sue Chiese e specialmente intorno alla grande rete di strade che fanno capo alla via Appia e alla via Traiana sulla quale, al 79° miglio, era edificata Canne come si rileva dall’iscrizione della colonna miliare, fatta trasportare a Barletta dal bibliotecario Benedetto Paolillo ; ma per più precisa conoscenza è meglio riscontrare i documenti (numeri 10, 40, 50, ecc.). Maggiormente interessanti appariranno da una lettura diretta i documenti nei quali si fa menzione in modo speciale, in questo volume, di Salpi e del suo Pantano, della terra della Salina (Margherita di Savoia) nel doc. 29 dichiarata Salina di Canne ; della terra della Trinità (o Trinitapoli) e di San Cassano, oggi S. Ferdinando. Seguono poi per importanza i Vescovi di Monteverde, i quali dipendevano dal Vescovo di Canne e non dal Priore di S. Leonardo di Carbonara, come è provato da una decisione del 20 settembre 1292. Essi godevano da secoli i di-