401 MDXX, DICEMBRE. 492 297 Fo sciilo in Pranza, in risposi» di teiere di l’Ora-lor nostro drizate ai Cai, zercha la praticha dii Papa in voler luor Ferara, el par il Ducila solicili la Cristianissima Maestà non lo »bandoni, e il Re non voi il Papa la logli; sicliè fo scrito secreto in questa materia. Fo fatto molte gralie a debitori di la Signoria di le Raxon nuove, per perdeda di dadi et altro non fu l'aio. A eli 23. Domenega. La malina fo tele molte letere di mar eri venute. Il sumario ho dito di sopra et dirò etiam di solo. Da poi disnar, fo Gran Consejo : fo butà el terzo scstier di la paga dii Monte vechio Marzo 1478. Vene San Marcilo. Fu poslo, per li Consieri, dar licenlia a sier Justo Guoro provedador ad Amplio di venir in questa terra, lassando in suo loco uno zentilhomo nostro con la condilion dii salario; et fu presa. Tamen Amplio è de importanti». Non si doveria dar ste licenlie. Fu fato eletion di uno al luogo di Procurator, el niun passoe. Rimase sier Bernardo Marzelo, fo podestà a Bergamo, da sier Nicolò Dolfin, fo capitano a Bergamo, e il resto di le voxe passoe. Da Sibinico, di sier Alvise Pi zumano conte e capitanio, fo letere. Di certa incursion fata per turchi e martelossi, grandissima, su quel territorio, a uno castelo, non scrive il nome, et menato via anime 500; sichè è ruinà quel paese, come di solto scriverò il sumario. In questa malina, in Colegio, fo provalo zenli-ltiomo uno di Candia nominato sier Francesco Bu-zier qu. sier Polo, jusla il solito, perchè suo padre non si havia provalo. 297 * A dì 2à. La malina, fo nulla da conto, nè letere di momento. Da poi disnar la Signoria, vicedoxe sier Luca Trun consier, perchè sier Balista Erizo più vechio non è ancora inlrato, fo a messa in chiesia di San Marco con grande luminarie, et li oratori e deputali al pranso el dì di San Stephano, justa il solilo. A San Zane nuovo fo conzà benissimo la chiesa, e gran luminarie et belissimi canti. Fu posto in raso la ... . ... è di sier Zuan Badoer, è orator in Franza, cossa belissima. Etiam a San Salvador fo ditto solenne messa con uno candelier di legno in mezo la chiesia grando, pien di torzi e candele di cera. Et cussi per lutte le chiesie fu fatto. Item, comenzò ozi il perdon a San Zuan Laterali di colpa el di pena, per suslen-lalion di quelle povere monache. Item, a San Boco e Santa Malgarita apresso San Stephano. A eli 25. Fo el dì di Nadal. La Signoria fo in chiesia a messa con li oratori, et eravi Papa, Franza Ferara e Mantoa, e do francesi di condilion siali pe-legrini in Jerusalem e li altri invi ladi a disnar domali dal Doxe. Da poi disnar, si predicò a San Marco per il pre-dicator di la Carità nominalo domino .... E sul campo di San Stephano fo predichalo per maestro Andrea dì Ferara, qual ha gran concorso. Era il campo pien, e lui stava sul pergolo di la casa dii Pontremolo, serviva a l’oficio di X officiì, et disse mal dii Papa e di la corte romana. Questo seguita la doclrina di fra Martin Luther, è in Alemagna, homo doctissimo, qual seguita San Paulo, el è contrario al Papa mollo; el qual è slà per el Papa scomunicato eie. A dì 26. Mercore. Fo San Stefano. Li Signorìa fo a messa a San Zorzi, poi il pranso dal Doxe, vice doxe sier Luca Trun, qual è assa’ anni non ha disnato in Palazo per esser contrario al Doxe. Fo teiere di Yarmada da Corphù di 2, el dii Capitano eli le galie bastarde di Daremo; qual è lì con Ire galie come ho scrito di sopra, et aspeta tempo di venir in questa terra. Da poi disnar non sì reduse Colegio. A dì 27. Fo San Zuane. La malina non fo nulla da conto, solimi se intese di Verona esser zonto el principe di Bisignano vien di Alemagna ivi, el vien in questa terra. Da poi disnar, si reduse il Colegio dii Serenissi- 298 mo el Consieri et Savii per aldir li oratori di Cipro, e li alditeno. Vene lelere di Verona con letere di Spagna, zoè di YOrator nostro di Alemagna, venute con le poste regie et in veronese, di 12, 17 et 19 di questo. Le qual fo mandate a trazer, et il Colegio col Serenissimo stele fino 3 bore et meza suso a aspetar di udirle, adeo la note si resentì per il frodo preso. A dì 28. Fo li Innocenti. La malina il Doxe non 298 * fo in Colegio per non si sentir, per esser stà eri sera fin hore 4 in Colegio per aldir le lelere di Spagna, venute el Irate di zifra. Da poi disnar fo Pregadi. El non vene il Principe ni sier Lorenzo Loredan procurator suo iìol, ni alcun di altri, ma ben vene sier Antonio Trun procurator, qual havia diio non voleva intrar Savio dii Consejo. Et fo ledo le infrascrìpte letere, il sumario di le qual è questo : Di sier Domcnego Capello, di l’armada, date in galìa a Corfù, a dì 2 di Y instante. Come scrisse per altre di 11, erano 11 nave in porto di