Oggetti ' y>arii iti Taf«. ' 396 DE FATTI VENETI: quali don e n do fi [premere dal fondo degli annichilati erarij ] e dalle più animate foftanzeymavgiormente confolarft, di douer anco in ciò tanto più pale far e iintimo de*cuori, Sempre, che il Re di Spagna veni/se in Italia, veflito darmi, e fpor liuto del dounto ri/petto alla S anta Se de,per violentar la bontà de l Pontefice à fuoi non pìj defiderij, prometter fi pronte le forze Venete à quell* att ioni di pietà, che giàfi poteano dire per le lunghe pruoue,divenute alla Repubhcanel-la /anta difefa di Roma vrìhabito di religione. Solo rwcrefcere^che't fi come gli Eiettori doneano inGermanta conuocarfi per quell’augU-fìa elettione, così non fofseroper farlo in Italia. Se fi pot effe appianare le altezze de* Monti alle volontà \ Se fuperarfi i dirupi -Jepenetrar(igli/ìretttpafsi con la fola difpofitione degli animi y afsicurarfi la Maeftà Sua, che furiano alleflitefper comparire in Francfort, luogo già de pinato al Congrefso , l'armi richiede aufili ari e, come fr efca-mente er#no concorfe à di/ìruggere t T*edefchi} e i Suizzeri nello Stato di Milano. Mà colà, doue co nfpiraua di of acolo la natura, l’arte ,ifitiy e la forza, efserevna vanità lo promettere agli amici ciò , che dalla confìrutturadel Mondo, e dal pot ere de* nemici, afso-lut amente depende a. C he più allafne ; darfi anche il cafo, e conceder fi, che t fupcratofì l’tmpofstbile, l'armi ftefse Venete domino l'Alpi , abbattino gli impedimenti, e comparivano nella Germania-¡ecco tutti gli Prencipiy e tutti gli efercìtt dell* Impero, ad opporfi hofìtl-mente loro,/fisamente imprefsi, che, non per cì}nferuary ma ben sì per opprimere la libertà agli Elettori ffpinte colavi fi fofsero ; ed ecco quelli d’cfsiyà quali non piace l'afsuntione in Carlo , per non perper tuare Imperatrice la Cafad' Aujlria,parimente à covuertirfi in fuo fauore^per fomentar lanat ione, eper non efeluder e feflefsi da fe (lefisi. F11 letto nel Collegio conforme allVfo, l’officio à Monfignore diTalignì, e mandoilìall’AmbafciatoreGiuftiniani in Francia , perche parlaffe inconfonanza aIRèFrancefco.DelIa medefima difpofitionein fuo fauorefì efpreife ancòr’ilPapa^Anzinóbafto-gli di offerirgli folo in parole tutto il potere della Santa Sede,e di fèfteiTo,mainuiòin fuo Nuntio in Germania Ruberto Orfino* Arciuefcouo di Reggio, e famigliare del Rè medeiìmo, per maggiormente accertarlo della fìncerità, che offeriuagli prefTo agli Elettori in fuo vantagio. Ma ben pretto fi feoprì, che facilmente fi altera da quei Coniglio, à cui la neceflìtà coftrigne.Ha^ ueuafceltoilPontefìcedi bramare per minormale, più toftoil RèFrancefe, che Io Spagnuolo allimpero; Ad ogni modo in procedo dellecofe, entrato in ifperanza, che nè lVno,nè l’al-altroil confeguiffe, cominciò à conoicerfi , che ogni intereifa-taaflìftenza ,daluimoftrataal Chrittianiflìmo >nonera, perche riufciiTe la Maeftà Sua Imperatore > ma per impedire l’ailuntio- ne