LI BRO VNDECIMO. 445 intanto in Italia iFrancefi,/corfero,ed occuparono di là dalTeiì-no tutto il Paefe, e Nouara, e Vigeuene impaurite, loro fi arren-derono . Per profeguire poi àmaggiorilmprefe , effendo necef- < Friince* fario tragittarli medefimoFiume , lo guazzarono per l’acque parano u baile fenza impedimento alcuno lungi dall’efercito inimico circa rellno' quattro miglia. Intefili Profpero paiTati, non gli parue più buon con/ìglio lo trattenerfi à BiagraiTa. Mandò Antonio da Leua in Pauia con cento huomini d’armi, e tré mila Fanti*, Altri ne inuiò in Cremona ; nè hauendo fufficienti militie per Lodi, abbando-nolla, e iì ritirò dentro à Milano col redante efercito . Mllano' Non trafcurate intanto la Republica le parti fue in fodisfare alla Capitolata Alleanza con Cefare, hauea già difpenfate patenti per quattrocento Caualli leggieri, e per noue mila Fanti, con intentione dimandarne in Milano due portioni , & vna ratte-nerne à rinforzo delle fue proprie Città , con ordine à Leo- pubhca: nardo Emo, Proueditore in Campo, che marchiar doueffe ver-fo le ripe dell’Oglio; & al Duca di Vrbìno , giàdeftinatoilGe- Leonjrda nerale, che anch’egli vi iì conduceile . Mandatefi quelle com- Emo prò-miilìoni, parue al Senato poi di ritrattarle , e di fermare in Già- ZmpT m ra d’Adda tutte le militie, perche poteffero fpalleggiar’iui le due Città di Bergomo, e di Crema , e/occorrere etiandio Milano- Diuulgato lì finalmente, che diui/afÌèroi nemici di andare à dirittura ad attacca ri 1 noftro efercito,fcriffe all’Emo , che do- che fJC0n_• uefTe trasferirfì fenza indugio à Ponteuico, fi come anche fece , e duceivon fecelodeffoilDucad’Vrbino . Allora venne vnofpiritoà Prof! UHlC0' pero,chegiàfermauafiin Milano , e che nell’andarui hauea, comesi detto ,'lafciataLodià difcrettione de’nemici, di ricercar Yrbino medefimo ad entrami,& à difenderla, già che no era fiata per anco tocca dal nemico;ciò richiedendo parimente al Marche-fe di Mantoua,il quale con l’altre militie fue, e della Chiefa » poco vi fi trouaua in diilanza. Negò il Marchefe di farlo, efcufandofi didouere, comefoldato Ecclefiailico , vigilar principalmente con quelle geti alla preferuatione di Parma;ed Vrbino ricusò pure di andar’àferraruifì in affedio dentro , e di lafciar’in pericolo tutto lo Stato Venetiano, per preferuare agli Imperiali vna Città , chehauean’effigiàlafciata volontariamente in abbandono . Moffofi alla fine T Ammiraglio co tutto il fuo Campo dal già pre- jw/; fo alloggiamento, ed auuicinatofì d’vn miglio à Milano, piantou-y,c,ni * ui le artiglierie, e difpofe le cofe per vn predo, egeneral'aiTalto. Hauendo però ritrouata quella Città proueduta à fegnodanon temer della forza, conuenne fofpenderfì,e d rifolfedi efperimen-tar TafTedio.Mentre iui fermandod,procu raua di porla da tutte le Lotetltam parti in angudie, pensò allora folamenteà Lodi, già lafciata d^* Co l'affé dio* K k k 2 ne-