LIBRO SESTO. 225 Treuigi. Già,che non haueano potuto battere la Città,fi rifolfe-ro di calpeftare almeno le pianure aperte. Depredarono,diferta-rono tutti que’Contorni con miferabili incendij;lcorfero fino qui all'ingiù nel Meilrino,efopragli orli di quelle Lagune,sfogando. ;r ,.v l’auaritia, e l’odio contra gli huomini ,gli animali, e le pouere fo-1 itanze de’Contadini; e voltati poi dentro al Padouano, e pur’iui, fjjij¡[¡¡, e nel Vicentino, diilrutto, e mandato il tutto à fèrro, e fuoco, fe E nel Va-ne andarono à Verona, ièmpre però infeguiti, e tormentati al fo - Vicentino. lito alla Coda dalla Caualleria leggiera di Padoua. Erano colà 0™™' peruenuti, e fermatifi appena, che arriuò alla Paliifa vn’ordì-ne del Rè Luigi, di douerfi toilo condurre co’fuoiFrancefià Pahfjraib* Milano, mentre gli Suizzeri porgeano dinuouogran gelofie de’ Si* loro mouimenti contra quel Ducato. Immediate riceuuto lordine , egli lo efequì obbediente. Partì da Verona, nè IafcioIIe dentro per fuo prefidio, che le iòle genti Alemanne. Quella nuoua feparatione, e lontananza de’ Francefi, rinuigorì a’ Veneti Capitani in Padoua gli fpiriti primieri valorofi. Giouanni Paolo Ba-glione, che hauea già aifunto il Bailone Generalitio ; Il Prouedi-tore Andrea Gritti, che caduto indifpoflo, e venuto à Venctia, per curarli, v era, dopo rihauutoii, ritornato, e/h col Cappello, e gli altri fortirono con pitto il neruo di queU'armi, e ricuperarono Vicenza, e tutte le Terre , già perdute, di quello, e del Pa- %n';ÌZ' douanodiilretto. Dall’altro canto li Comandanti in Treuigi, * non rimanendo puntoinfèriori, nè di preilezza, nè di coraggio, entrati con egual’impeto nel Friuli, poterono racquillare aneli dr‘J™[ di‘ effigila fola voce della lorcomparfa,Vdine>SaciIe,Portogruaro, la Motta, Vderzo.con gli altri CaftelKdelPaefeJoro volontaria-mente fogettatilìie fe quello di Cormons fece qualch e refiitenza*,X?n r-non riportò vantaggio maggiore, ehediefser’efpugnatoà forza; "* demolito da'fonda menti,e parte tagliatiui,e parte fattiui prigioni tutti li Soldati ; lo ileifo fuccedendo della Chiuia > dopo dato fi Venzone di volontà. Rimaila fola Gradifca da ricuperarli, Telèr-cito vi fi fpinfe contro con tutte le forme, & ordini militari, in^cÌldifcT duilriofi, e forti. Andò vna portione ad occuparli Monte, ch’-oltre al Lifonzo s’erge alla Fortezza dirimpetto. Con l’altra il Gradenigo, e’1 Ceri fermaronil alla Torre MarceHa fopra il piano, e così da ogni parte tutti principiarono congl’innalzati Cannoni à colpire. Mà nè ¡continui tiri, nè i feroci aifalti, che in più giornate animofa mente tentarono, valferoàfar loro concepire vna minima fperanza, troppo munita, eproueduta d ogni cofa la Fortezza,e troppo collante la militia Germana, che v’era dentro in difenderla . Cominciò anche il freddo acutamente ad offendere , onde bifognò sloggiare, e ritornarfene in Treuigi Po- rUim Ff tè in