J48 de fatti VENETI le ndo d'efsi chi fi voglia, conuenga la República ìneuitahdmcnt efoc-combere . Sia ilfatto, che facilmente rifolua qweftc incerte, e fallaci indo ftinat ioni. Veneuvi ancora il Rè le rance fio, nè Ce fare lo (eguitò, ed ora Ce far e ha già deliberato di venirci, ne F rance [co v'e ancor còmparfi . Vengaci dunque il nofiro Prencipe alleato ancora, e ven» ga à difendere fe fieffo^à non laficiarperir la República, ed à feioghere l'Italia dalle catene , giàpofteie al colo da vn Ce fare , eh'è già (alo à vincere , e filo à reggere . Ma nè pur qui fà punto l'eloquenza contrari a}per vaticinar de'futuri auuenimenti. Stabilifcevn cafo,altrettanto anch'ejjò incerto, quanto fondato (opra vna labile i macinai ione . A/sicura, eprotefiaper indubitato., che, vincendo il Rè, non hab ■■ fri a adejfer'egli manco nemico deli Imperatore alla República . Ehy che non fi può da contrarie congetture fiabilire vrìegual pronofìico .. Che tanto il Rè amico, quanto l'imperatore inimico, vincendo fia per offendere la noftr a Patria , è lo (lefio, che pretender e fiatile il ragione -uole all'ir ragionevole. Que ¡lo, fiero efempio non fi dà meno tra i brutti animali *, chedopo trouatifivniti à pugnar1, ff à vincer e i. nemici ,fi riuQlganopoi trà loro medefimi à divorar fi. E fifi adduce per norma, e perpruoua la crudele Colleganza di Cambray, bafli, che fia (uc ceduta vna, volta (ola, non v(andò la. natura, di produrre al mondo, che vn parto filo de Ila più ferma , ev or ac efpetie. Ma oltre ai naturali e (empi difìinguino le perfine il prefinte cafò . Non è que (lo il Rè di Francia di quel tempo. Vi è, coi cambiamento de ((oggetto, la differenza del genia , più ancora differente per gli accidenti. Gran di fu-guaglianze concorrono trà l*vno, e l’altro de'detti due Prencipi, per figurar lt di vn'ifiefso in flint o contra la República. Si era con efsafiù volte Luigi in (anguín ato-, e benche fi (lagninoleferite, nonperciòfi reflit uifse il tratto (angue,nè il fegno rimafio delle cicatrici lafeia fin/tr-rime la memoria. All'incontro col Rè F rance (co non habbiamo battuta, fe nonpace,e Colleganza; E fi pur tal'hora qualche alter at ione è occorfa,prefio èfuanita, epreflo è ritornata al (no flato primiero, di benevolenza, Ñon potrà egli vincere, che (eco non vinca anco la República', ne maiefisaperderebbe nonperdaanch’egli. Ma quale in gratta è lafacoltà del Senato,per fouranamente deliberare que fia fera degli arbltrìj d'vn Rè di Francia ? Si decida per più conferente nofiroConfiglio, e per non attrahere h umori in Italia, ch'egli fi porti ad afsalir la Spagna, chi può afsìcurarft, eh'elio faccia, fi non pretendendo,che fia obligato.di obbedire ciecamente a’ Vmeti decreti ? Pafi fi fi più auant't ancor a . Diafi,che vi vada. Dìa fi,che Ce fare, per colà difendere fi fiefso,non più in Italia fi trasferifea. Si tronar ebbe ad egrn modi Antonio da Leva in Milano,molto bene in or dine,e vigoro-jámente ingagliardito con le militie, già preparategli dall' Arcidn-sajlquale finirebbe d'infignorirfi di tutto tl Ducato \fenza, che San - Polo,