LIBRO CLV ARTO. I45 Stato di vn Tuo gran nemico, contro di cui pareua lecita ogni hoililità. Scriffe al Triuifano> che, fi come fentia volentieri,che fimoleftaifelo Stato delDuca, perimpouerirIo,non cosìaggra- ^¡¡dal diua>che figittaffero in polueregliedifiti;',e fi detur paffero con gl’incendi; le delitie, e le amenità di quel Paefe. Inoltrofll auanti l’Armata,faccheggiandofinoàLagoofcuro, fenza riceuere da Ferrarefi minima difficoltà, ò impedimento; ma giunta quiui, cominciò à trouarui quei gran difaftri, che s’erano tanto preue-duti, ed efagerati innanzi. Trouò sùgli argini più pezzi piantati di artiglierie, che prefèro furiofamente à ferirla, e che trà le più confiderabili ruine notabilmente danneggiarono la Galea Generalità,& vna vicina fuaconferua, con la morte di non po- fc!r0-qg0 chi remiganti. Poteuail Triuifano colpire quelle altezze incorrifpondenza ancor’egli; non già così facilmente fconuogliere, e difiìpare i pezzi , che à lui fopraftanti, diftruggeano le Galee, ed vccideano gli huomini > onde da ciò, e dal repentino aifalto, fu coftretto à tor-fi di là, e rapido calare alla Polefella. lui gittate l’ancore, efèr-matofi ad vna ripa, per cui, venendoliall’ingiù, s'indirizza verfo Rouigo, fece fopra l’oppofta parte del fiume conftruire frettolo-famentevnForte, confidando di poter con effo alficurarVAr- Fabb,rC4. mata, e berfagliare » e sloggiare i Ferrarefi, fem pre, che lìfoiTe- Foì te-ro colà condotti, per moleflarla, e combatterla . Maftabilito appena il Forte, efll comparfiui, prefero à trauagliarlo con le batterie, e con gli affalti, da’quali però furono valorofamente rifpinti. Mentre così guerreggiauafi alla Polefella, ftaccoiiì dall’Armata Marc’Antonio Contarmi col corpo de’legni minori, da lui comandati, & andò dirittamente à inueftirComacchio, Terra piantata aH’ingiù trà due foci del Pò, con acque chiufe, e fango fe per lofpatio di trenta miglia d’intorno, e donde per conto di pefche ,& altre rendite, Alfonfocauaua grandi vtilità . Prefe, & ariè la Terra ; diffipò, e diftruflè i ritegni ; ?jfportouui fali, fru-menti, e pefci, e tornò all’Armata. Condottoli intanto fbpra urini Tn-gli argini il Proueditore Gradenigo ,con lemilitie lafciategli da’ ¿¡¿chw0' Capitani dell’efèrcito, ftimò neceffario il Triuifàno di apprettargli vn Ponte,per cui potefiè commodo pailar’aH’altra ripa ,& iui fcorredo,battere le ttrade;tenere lotano il nemico;trauagliar’ il Paefeafficurare l’Armata medefim.a. Prima fabbricollo,fermandolo sù le Galee ; ma poicia trouato di troppo impegno, & ìncommodojche fteflè il più forte nerbo trà quegli otiofifoftegni Vem. occupato, difciolfeleda quell’impaccio, ed in vece loro vifotto- tatto y>n mife degli altri legni minori,fopra i quali tragittatoli con la Leg- vTe su l giera