LIBRO -TERZO. 109 Pe ga iorando finalmente le cofe à precipiti;, e trouatofi sforzato il Gritti à farne partecipe il Conieglio di Dieci,mandouui quelli con alta mano Girolamo Querini, vno delli tré Capi attuali, e Marino Morofini Auogadore, i quali ben predo con la loro venerabile prefenza, e con alcuna pena efemplare, il tutto acquetarono. Allegra la Republica dell’ottenuto racquillo di fi gran Efom Città, refe le debite oi#tioni à Dio ; Deliberò, che il Doge, e’I Senato, vifitaifero in quel giorno ogn’anno il Tempio di Santa Marina, per continuarammemoratione del contento, e della gloria ; Riconobbe con larga munificenza li fratelli Parma ; Spedì in Padoua due Rapprefentanti, Pietro Balbi con Carattere di vietro Podeilà, e Zaccaria Delfino, di Capitano, facendola ben forti- feliib[f0P ficare, e prouedere d’ogni buon prefidio ; Tutti li natiui, già fug- Zaccaria giti, ritornarono lietiifimi alle loro patrie habitationi ; ed in tal fa~ guifa caduto il Tronco, non fi potendo più foitenere i rami, caduta Padoua, fi arrenderon’ anco Elle, Moncelice, e quali tutte £ laltre Terre del fuo diilretto. altre Ter- Era immenfo, comes’è detto, il giubilo de'Senatori, ma non naHc.qu'’ per ciò erano già efenti da quel trauaglio, che rimane fempre,dopo fuperatafi qualche grande Imprela, di alcun fin litro accidente, che la perturbi, ò fconuolga. Agitauan’eifi fopra lerifolu-tioni, chefoifeilato, all’auuifo, per intraprendere MaifimiUa-no, e feco lui gli altri Prencipi Confederati,ramemorandofi quei graui pericoli appunto, già prudentemente difcorfial Senato dal Doge Loredano. Erafi Celare ne’giorni precedenti auan-zato da Trento fino à Marollica, Terra poco eleuata fopra il cJ[aYeaà piè dell’Alpi, nè dittante, che ventiquattro miglia da Padoua ; aro tca' ed il giorno auanti del racquillo, hauea ricercata la Republica, di mandargli apprelfo Luigi Mocenigo . Tale fua richiefta po- ^¡aM(>. teua invero infinuare qualche fperanza d’inclinatione alla pa- cenigo ap' ce ; Ma l’importante nouità, leguita poi, troppo facea temere pyejjr°' d’ogni alteratione. Non conuenendo tuttauolta, per qualunque fuppofta difficoltà tralafciarfi l'efperienze in cofa grande, non volle meno il Senato mancare in quello cafo à le tteifo, ed alla fua prudenza. Fece partir tolto il Mocenigo ; ma peruenuto à Tre- L ¿tÌÌ’ uigi, eitrouòquiui verificato pur troppo l'apprefo dubbio ; in- u&-tefe, che Cefare, fubito làputa la perdita di Padoua, s’era di nuo-uo à Trento reftituito. Portatone al Senato il ragguaglio, diede DoUe io ciò motiuo maggiore à Padri di agitare nel deliberarli. Se richia- T mauano a Venetia il Mocenigo, veniuano à troncare ogni filo di Trento. negotio, e di fperanza ; E fe Io faceuano continouare il viaggio à Trento, troppocimentauaiivn degno Miniitro alla dilcrettio-ned’vn’inirnico,& adiratoPrencipe. Fù deliberato, che fi do- ueifè