108 DE FATTI VENETI Ter cui ti entraronui, e tutti ad vn tempo companiera nella Piazza, no-mra' minatafì, del Capitano, fenza, che alcuno loro fi opponefle, ò potefle opporfi. Occupata da quel canto la Città, fece il Gritti, che per I’altre Porte, oramai aperte, parimente vi s’inoltratte-ro dell’altre genti > che ftauano per tareffetto approntate, e che vi fi andaifero fpandendo per tutti li Contorni. Corfero anche i fratelli Parma in Piazza à congiugnerfì col groiso dell’efèr* cito; e così rimafe Padoua, quando meno credeuafì,forpréfa. e prende Dettottì ad vn tanto rumore finalmente il Dreisino , che li ucntà. trattenea per anco in Gattello . Hauea cottui fèco trecento Fanti Alemanni di preiìdio in tutto . Balzò con etti in Piazza . jl DteJJìnOi Vifìfpinièroneirifteflo tempo con ducento Caualli, Brunoro &dtrt. sfrego Veronefe, & altri Capitani, che ftantiauano per guardia, e cuftodia del publico Palagio , e cominciarono tutti à Combatto- combattere difperatamente i Veneti. Conuennero però ben ZiiaTia% pretto auuederfi, che fortemente piantataiì vna gran radice > '