161 DE FATTI VENETI tereffe fuo, nulla dell'altrui curando fi. Wnghero, che hauea concertato di camminare co’lpiè di L uigi, non poter afsicurarfi, che non gli manchi di /otto il terreno al primo moni mento ; e quand'anche gli mantenefse quella Mae fi a effettiuamente il promejjo , ond'egli poteffe muouerfi conpafsi vigorofi, eforti3efsendoper indiriziz^arli contra la Dalmatia, non douer'in ogni cafo la Santità Sua prenderne traua-gito,mentre non toccarebbefhe alla fola Republica la moleftia^e la di-fe/a. Finalmente per no lafciarfi fenzja rifU/so alcun Prencipe3conue-ni re dubitar/i meno di ogn*altro del Rè d Inghilterra. CT roppo trouarfi lontano di Inoro, e d'tntercjfe dall'Itali a,per infastidirla^ e benchefia-fi frefe amente fatto amico del Francefe , e fiere vn ritratto ddl'inco* fianca di amendue il Mare, che fi frapone loro nel mezj&o, non potendo fenzja fluttuare, e fenzja fc onuoglierfi, durar*efsi à lungo nella contratta amicitia. Fregar fi per tanto la Beatitudine Sua di e fifere Ila altresì co/ìante nel deliberato per l'vrituerfal falnte ; e fe ha-uerfi la Patria Venetiana fatta fempre conofcereper lopafsato nell' altrui dife fa immutabile, ma