LIBRO TERZO. 105 he contra ilpriuato,nongià contro, il Prencipe . ì due corrifpondentì potrebbono al più con lecite loro pagarne ilfio. Efsi ad ogni modo con de ti ottone colante ci fi eshibificono, e noi, rigettandoli, fi aggrauer e fi-fimo dt efjere meno di loro genero fi, e che più fìantiarpotejfe nelfud-dito, che nel fourdno il defideno della libertà, e della gloria. Così dunque fi abilito appieno il primo ajfunto, adempio il fecondo, e lo adempio con quell'inuito , che più d’ogri altro alletta t Principi ad occupare le Città j poche forze^epoco amore dentro. Si troua Padoua altrettanto fp obliata di gente, quanto addobbata di Popoli, aliano-praPatriacorìferuatifi fedeli. *Tale ce l'abbandona Mafisimiliano. hauerla\ Negligente poffcfjore\ fuddita vigilante fui-ce la prefientano egualmente. Sproueduta contro, prò-fauore, già fihnmilia preparata al noftro arbitrio - Non fe la ricorda Cefare \ Se noi ancora l’abbandonafsimo,gareggiar efi-fimo Jeco di obliuione ; ma farebbe più ancora riprenfibile la noftra, e fi fendo dall'opportunità auuertiti, e da diuotione vaffalla inuitati . Re fi a per vltimo à difcorrere de' mali ¡prudentemente confiderati in oppofto fieni imento, tanto l'attentato non riufcendo , quanto riufcen-ao . Già hò detto humilmente ciò, che nelprimo cafopotrebbe alla peggio fuccedere contró allefole vite degli eshtbitori. Pelfecondo poiché, anco racquifìata Padoua, pojfa ta Republica rimanere à trauaglio-fìpericoli maggiormente efpofta, fommefsamente dirò, che non Jernono mai le ac erefc iute forze di allettamento alle offefe, & agl'infulti. Padoua nella nofirapotefìà non citorrà, ci aumenterà notabilmente la [lima. Ptù facilmente calerà il nemico fino sugli orli di qnefle Lagune , quando, ejjendofua,gli feruidi fponda, e d'argine à facilitar gli la rapidezza della Brenta, di ciò, che racqmjtatafi da noi, gli fi opponga d'antemurale, per fermargli, & impedirgli il cor fio. Che il Papa, per timore, chepofstamonoi riforgere à contenderlo in Romagna, fia per maggiormente adirar fi, ed inquietarci , l'efpe-rienza non ce lo dimo/lr a,egli/prezzarci,e vilipenderci di più nonpo-tendo, benchehoranoffra non fia Padoua. Che il Rè di Franciaygià di [gufato di Cefare, gli ritorni amico\ e chegià lic enfiato l'efiercito, nuouamente lo raccolga, e maggiormente contra noi s'inferocifea, non per altra colpa, che per hauere all'emulo fuo Prencipe Padoua ritolta} fe lo figuri chi può. Si è la Maeflà Sua già interamente im-pojjefsata delle [uè toccanti portioni. Nonhà piùoccafione di temer di noi, poiché pur troppo fe le fiamo di confine allontanati. T"eme-rà bensì di Mafsimiliano , che impadronito fi di Verona, di Salò, e di tante altre erre, e Luoghi, non folo confinanti, ma incorporati dentro allo fì e fiso fuo nuouo ac qui [iato dominio, maggiormente perturbar lo pojìa con Padoua, Vicenza, il Friuli, ei Iftria, Città,e Tromncìe, già dtuenute dell'impero > e con le due da lui prete- O [e in C he più per feeratezza uedutaci in