42? DE FATTI VEN ETI Jità, poiché foli combatterono d’intorno al foifo ; Tre mila in circa iène contarono su 1 Campo ellinti, e di nemici manco,e manco affai.Non toglie il merito ad vn già dimoftrato ardimento vna difficile Impreia, ancorché non fuperata ; e perciò ne ancor’elfi haurebbero, fe ben battuti,demeritato, quando conferuati per anco fi foifero intrepidi, e collanti ; Ma in vece di capitar’à nuoui efperimenti , ritornarono adirati alla prima oilinatione di vo-ler’andarfene, proteilando di non efferlì condotti per altro ad attaccare i nemici In quel forte alloggiamento, iè non per far vedere,che non partiuanofpintida timore, ò da viltà , ma perche ve-niua la mercede alle loro vite mancata, Lautrech non tralafciòdi nuouamente promettere, eh erano gli atteiì denari di punto in punto per comparire; ma niuna cofa valfe. Alberto Pietra, Capo trà eflì il più flimato, ed il più temuto, nè meno fuui bailante; onde Lautrech,isforzato, fi tolfe da Monda con tutto il Campo, cu ed auuioifi verfo Trecco. Cominciarono allora coloro à sban-5Sjfdarfi, & à dar'effetto alla già loro determinata volontà. I Capi Veneti, fpecialmcntre il Gritti, il affatticarono pure ancora, per ratfenedi , offerendo à folo collo deila República vna prouifione abbondantediviuerifìno, che giugneua al Campo l’attefocontante . Continuarono in ogni modo à partire, chi per l’vna, e chi per l’altra via; la maggior parte indirizzoffi verfò Lecco, con ilperanza ancora di ritrouarui il danaio ; e Monsignore di Mo-moransì, con altri Capi Francefi,vedute]ecofeà così Arano par^ tito ridotte,partirono ancheffi con le loro Compagnie di Caual-p&m 2 ^rìa * Sneruatofi in tal guila l’efercìtoà Lautrech,non più rello-¿ntt Frati*. gli, c}ie di penfar’a faluarfi. Pensò prima di ricondurli nel terri-e^' torio Brefciano ; poi parendogli non palla , ma pre.cipi.tio loab-bandonar’affatto il Milanefe , ripartì Fefercito per vari; Luoghi. Lafciò dentro à Trecco, più Compagnie di prefidio. Andato à Cremona,altre pure ve neconfignò aifratello.Mandonne à Lodi con Federigo da Bozzolo ;edopohauereà ciò fupplito, infellòil Cauallo, e volò per le polle in Francia à rapprelentare al Rè le fuenture occorfe» e per eccitarlo à nò più tardare la fua venuta in ¡^Italia, ò fpignerui fubito almeno vn potente efercito, già che Sfinir«'* tuttili difailri erano fpeciaf mente prouenuti dalle militie, e dai It** ra' denari ».lungamente lòfpirati,né mai comparfi, Entrauano in Lodi le genti, già da lui mandateyi, quando fo-prauenne inafpettato dalla parte oppolta della Città l'efer cito inimico che fubito intefofeontertato, efmembratoil Francefe, era fortito dall,alloggiamento)& andaua cercando di rimarcabiì-Trofpm mente intraprendere. Fece fubito Profpero prefentar’à vn Bor-go vn fiero affalto , e tanto ballò per precipitar tutti invnvil timo-