465 MDXX, DICEMBRE. 466 loeo dii qual andò sier Piero Balbi ; era vestilo di scartato e referì di quelle cosse, poi referì sier Antonio Marzelo, venuto capitano di le galìe di Barulo, vestito di veludo cremexin, e laudò li patroni, disse ili Parmada francese, quando la andò a Bando, e fo tutti do laudati dal Principe, justa ¡1 solilo; e il capitano predilo referirà in Pregadì. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta, e prima preseno che la materia di quelli di Crema si apresenlono per bomicidìo pensado per la morie di quel Cremasco, el fono asolli, che etiam siano e-xpedili per il. . . , i qual si voleno aprejenlar a le presoli. Item, fono sopra la maleria di strigoni di bre-xana, e leto alcuni processi veclii e come è slà brusà più di 60, el parlò sier Lucha Trun el consier, ma longamenle, ma nulla non fece, el qual voleva più non sì andasse drio lai cossa, ma dispulato la materia fo deliberato die lo episcopo di Caodislria, domino Alvise di Taxi, al qual fo commesso lai male-ria per il Legato, venisse in questa terra con li processi novi. Nolo. Sier Andrea Mudazo era di Zonta dii Consejo di X, eleclo, siete solum 8 zorni e ussile per intrar a la bancha consier sier Nicolò Bernardo, suo zerman in loco dì sier Marco Minio aceploe ducila in Candir», el qual intrò a dì 11 poi disnar. 283* A dì 13. Fo santa Lucia. La matina fo intere di Roma, di V orator nostro, di . . . qual fo lete con li Cai di X, e credo sia in inalerà di quello ha exposlo al Papa monsignor di San Marzeo e il signor Alberto da Carpi, il sumario dirò di sotto, di le publice. Etiam fo lelere di Napoli. Da poi disnar, fo Colegio di Savii per aldir il signor Alvise di Gonzaga fo fìol dii signor Redolpbo che morite al Taro, al qual fo dato provision a lì tìolì di ducali 1000 a l’anno, e da! principio de la guerra in qua par non babbi auto nulla, e li Savìi li disse si vederia di trovar qualche espediente. A dì 14. Fo leto in Colegio tetere di Cipro di sier Bortolamio da Mosto capitano, et di sier Zacaria Loredan provedador generai di Cipro. In conformità scriveno del successo di l’armata francese eie. La copia de le qual lelere over il sumario noterò di solo. In questa malina la Signoria, avendo inteso che senza conzar altramente l’incanto de le galìe di Fìan-dra, venendo li Consieri a Rialto a incantar le galìe trovarìano patron, et però li Consieri ozi andono e trovono patron : la prima ave sier Sebaslian Falier qu. sier Thomà per L. 72, la seconda sier Antonio I Diarii di M. Sanuto. — Tum. XXIX. Donado qu. sier Barlolamìo, qu. sier Antonio cava-lier per L. 100, la terza sier Zuan Donado dì sier Alvise per L. 130. Da poi disnar fo Consejo di X con la Zonta, et preseno molte gralie, videliceì a li debitori di per-deda di dacii a le Raxon nuove di pagar come li altri in prò’d’impresiedi e cavedali di Monte vecbio in anni 20 ut in parte. Item, presono spender zercha ducati 30 in reparar la caxa di Lio dii Consejo di X, et far si possi habilar et sfar. Item, preseno elio ducati 1000, dia haver per il suo maridar una fia qu. sier Alvise Mi-chiel fo morto soracomilo da turchi in Modon, li sia dati di certi danari di beni di rebelli, a le Raxon vechie. Di Franza, fo letere da Bles di 3 et di An-glia di. . . di oratori nostri, e di Milan. Il sumario de le qual noterò, lete le sarà in Pregadi. A dì 15. La matina in Colegio fo letere da 284 Corplm di sier Domenego Capelo provedador di l’armada di.. , le ultime. Come havia ricevuto le nostre, zereha liberar quel Synan Rais eie. Item, poi tenisse il tulio suspeso. Scrive allre particolarità ut in litteris. Fono balotati alcuni manchavan di certo Colegio per la lite di quelli bergamaschi over brexaiii de quelle vaUade, e rimaseno alcuni dii corpo di Pregadi et Zonta. Fo publichà a San Marco el Rialto, da parte di Cai dìi Consejo di X, niun homo o femina in questa terra si fazi maschara sotlo pena eie. Item, non sì legni loci publici a baiar la sera come si fa, sotto pena di danari e slar in preson. Da poi disnar fo Consejo di X semplice sopra i presonieri, et tamen non expediteno alcun. Et il Colegio di Savìi si reduseno a dar audìentia. A dì 16 Domenega. La malina non fo lelcra alcuna da conto. Da poi disnar fo Gran Consejo: fato capitano de le galìe di Fiandra, sier Vicenzo di Prioli fo capitano a Barulo qu. sier Lorenzo, qual vene do-pjo, et tulle le voxe passoe, siebè al presente si passa. Fu posto, per li Consieri, conceder licenlia a sier Marco Balbi, capilano di la citadela di Zara, di poter venir in questa terra per zorni li), lassando in loco suo un /.entilhomo che pìaque a la Signoria nostra, con la condilion di salario. Fu presa. Sichè si dà li-cenlìa etiam ai reclori di là di Quarner. Vene in questi zorni in Colegio uno messo dii ducha Vieimo di Baviera, qual presentò una lelera a la Signoria, pregando li volesse far comprar per lì soi danari falconi, unde il Principe si scusò non ne 30