?.r DE’ FATTI VENETI - Da 'quefli piantati difcorfi vfcendo però cól mio poco Jpirito ad vn fpftantiofocorifiglio, dirò, humilmente. Che fe il tempre Imperio della República conuien hora ¡ che le. ondeggi [otto i piedi, per gliau-uenutifuneftì cafi, fi a tantopiù neceffario, che il marittimo fe le con-ferui, il quale, fe bene in elemento in/labile^ hàperò fiabiliti, e con-feruati femprefermile dimmutabili gli noflri fondamenti.Già teniamo fuori vnapoderofa Armata \ ma tronandofi neceffariamente ripartita in molti Luoghi, direi, per riuerente fentimenio mio, che fo/fe bene dirinforzarla, e di accrefcerla di legni quanto più fi pojfa . Sono già pronti negli Arjenali gli Arftli. Abbonda già Veneti a di tutti gli altri apprefìamenti, e materiali ricercati, per fabbricarne . Lfarti, èt i denari prouedonoquì copiofamente di remiganti , fenza di andarne cercando faticofarnente altroue. Z7/? la fi e/fa facoltà , perfornir fi di militìe, trouandofi numerofoe dinoto il Popolo . Scelga fi da effoil capace allarmi, e non fia dubbio, ch'egli volentieri non fi e (ponga, per preferuaril Prencipe, fe fteffo, e con fe Jlefsole mogli, li figliuoli, eie famiglie . Rinforzatafi /’ Armata, ffichi libera, e potente il mare ¡già che per hora non po/siamo con gli efsercitipafseggiare i Campi. Scorri velocemente per tutto, e fecondagli andamenti delle già vfcite di Francia, e Spagna, falui la na-uigatione , difenda i Luoghi, ed offendi, ed abbatta validamente i nemici. Con quepo faldo potere, e fiancheggiamento marittimo, fi applichi nello ftefso tempo alle forze in terra, e perche cono feo ancor* io , chei Prencipi,già tutti cofptrati contro di noi, come furono per 10 pafsato, faranno tanto più auuertiit in auuenire à impedircene le vie} aioni, che fi e¿hibi(ca à perfònaggio di credito , e di polfo, fh~ pendio grande^ perch'egli faccia copertamente quello, che viene à no i fcopertamente interdetto. Si fcelva di nuouo alcun numero di faldati delle nofìre Cemide, e quando anche non fi potefse raccogliere per hora militie fufficienti, per combattere in Campagna aperta, procu-. riamone tante almeno, che {emano àquermre bene le Fortezze, e le Città. Stabili te fi fino à qui l'armi, e lepromfioni alla guerra, fi prendano per le mani le politiche, c’hanno hauuto fempre acuti (simo tifilo delle faglie, e mature prudenze di voi Signori. Volga fi al ne gotto, e s'egli ci potefse per auuentura in que fi e molefte fciagure parereacerbo 3 non fidi[peri ,poichépuò fempre maturar fi qualunque acerbità, maneggiando fi. Quattro fono i principali noflri nemici. 11 maggiore i e’l più potente ^ch’è il Re Frane efe, hà già vinto\ è Padrone della Campagna; le Città gli s'inchinano. Que fio non fi dee tentare, mentre vincitore inguerra, ò non vorrebbe afcoltar di pace >