ij* DE FATTI VENETI meiTogli in numero di cinquecento Caualli Leggieri, iettecento Fanti, e quattro mila huomini del Contado, e di eifere oramai pronto alla Campagna. Se fopra vna egual bilancia ogni minimo grano da vna parte aggiunto può decidere divn graue pe-fo, tanto più il Pitigliano, agitato fra gran dubbi;, quando interi egli de- fe lo fcrittogli dal Marino, tracollò in fauore dell’attentato, mpnfa' Glirefcriife, efecoappuntòl’horemifuratedella fua partenza, e del fuo viaggio, per trouarfi fotto le muraglie di Verona in-fieme, prefentar l’aifedio, ed efperimentar l’aifaito ; e rimafe anco fino à queflo legno perfèttamente adempiuti gli ordini ; Ma non già così occorfe del punto principale, à cui afpirauafi. Vfciti fuori li nemici, parte dalla Porta di SanMaflimo, parte E^ifi co- da quella del Vefcouo, attaccarono in vntempo folo il noflro Sortiia de' efercito. Durò gran pezzo la pugna, femprefanguinofa, ein-Vepa ì la certa ) e fino che fopraggiunta le notte,feparò il conflitto , gli vni notuiapu àfiuoi quartieri, gli altri alla Città reftituendofi . Non riposò il Pitigliano né meno in quell’hore notturne. Chiamò la Confitta, e propofto al configlio d*ognVno,ciò,che in quello flato di allora fihauefièpotuto rifoluere, tutti all’ vltimo furono concordi à dire, che, mentre fi erano efperimentate le Miiitie di Verona , non folo baftanti à difenderli dentro à que’ Ricinti, ma intrepide ancor à fortire, ed à combatere in egual Campagna,non più virimaneifefperanza; e fe già eiferfifèlicementeincontrata l’occupatione di Vicenza, non poterli da cofediifimili, fomi-glianti efempi adurre ; troppo difuguale eifendo la fortezza delle mura, e’I numero, e la qualità del prefidio dell’vna, e dell’altra Città, per vguagliarui le confidenze, e le rifolutioni. Deliberarono d’accordo di lafciar l’Imprefa ; licentiarono il Marino, che ritornò à Legnagocon le fue miiitie ; e l’efercitofi ritirò à San Martino, Villaggio dirtante da Verona circa cinque mi-Fferctio glia. Quiui fermo, e fofpefo trattenendo^, gli corfe vna voce > Sa hs. che gli Alemanni, già da Vicenza fortiti, e che s erano indiriz-Mamn°. zat| verfQ Bafciano, andaifero le Terre, e i Luoghi di quel tratto barbaramente infettando. Di ordinario la tolleranza è virtù;ma non già in guerra, doue interpretata più tofto viene per viltà d’animo . Spinfero perciò i Capitani à quella parte Aleffandro Bigolino con quattrocento Caualli Leggieri, e con alcuni Fan-ntÌaffaf. ti pagati,e di Cernide ; Il quale prontamente andato,& alla Val-nfedSn te fidata trouata vna portione de nemici, li coliè nel mezzo, e co-t e c n. m*inc^ ^ trattarli alla peggio. Fecero tutti gli sforzi coloro , per ifcliermirfi, e per difenderfi ; E tanto fi rattennero trà quelle vigne coperti, e tanto fermarono li Balleflrieri noflri lontani, che ioppraggiunto loro da Bafciano vn valido foccorfo, fpalleggiati, fi traf.