LIBRO Q_V I N T O. i8f troppo deboli, e fpalancate le muraglie, fi rifolfe alla fine di abbandonare laCittà, edauiariì tacito, e fol'ecito alla volta di Verona con tutte le genti. Rimaftain tal guifa Vicenza libera , aperta, & arrefafi dinuouoalle Venetianeinfegne , né anche di quella fola Imprefa fi fodisfecero li Capitani. Comifero à Federigo Cótarini, Proueditore della leggiera Caualleria, d’infeguire Federi?* il fuggitiuo inimico efercito, & eglino paiTati pofcia alle Torri, ¿/¿Z/iÌ fpedirono per quelle vicine Montagne verfo Brendole, e la Val-1>«*»*». le Brefciana, molte Compagnie, affìnedi andarlo pizzicando , e trattenendo , per poterlo giugnere in tanto col pieno del'e forze prima, che fi ricoueraife in Verona . Tanto anco trauagliollo il Contarini^che peruenneroinoftrialle Tauernelle in tempo, di commodamente aifalirlo ; ma la notte fopraggiuntaui tolfe loro, e concedette il tempo al medefimo nemico di più allontanami fi. Era TAlba fpuntata appena, che il Contarini,fpintofi di nuouo à ièguitarlo, arriuollo vn’altra volta, e il Veneto efercito in tanto , r ìt giunfeà Villa franca,non più , che mezzo mig!io da lui dittante. Peruenutogli così vicino, già ttaua in procinto, per atta li rio, ^[afranT quando piacque alla fortuna, nell’ordine della condotta d’impedire il merito alle diligenze . Nacque tra li Capitani dubbio, ie nellaffrontarfialla pugna,precederedoueanoglihuomini d’ar-mi> ò la Fanteria. Sicontendè iopra quetto punto ed in mentre pretto altresì il nemico ad inuolarfi, fi accottò à Verona, feguita-to però fempre dal Contarmi alla Coda. Quiui pure ancoraiSilrotta Veneti arriuatoTo, gTi fi auuicinarono in maniera, che nou più 'vaino at Ì>oteua fuggire il cimento ; quando Lucio Maluezzo, il Genera- nm'C0, e (non fi feppeda che rafreddato, òcangiato di configlio) cominciò foLmente allora à confiderare in contrario . Che trottando fi Anault già in quel luogo ri(lretto in modo, da non più poter, che morire, ò vincere, haurebbe combattuto fino alleiti- SSSLi^ mo refpiro. C he nelle battaglie, quando vna parte di ¡peritamente ^0^om-pugna, obliga violentemente anche l*altra allamede[ìmadifp°r atto- battalo* ne ; onde non conueritua, che vn'efercito Vittoriofo allo flejjfo aZjZjtr-do del fuggitiuo inimico da fe me de fimo fi condannale. Così ragionando Lucio, e così lungamente fofpendendofi tra limili, & altre molte ponderationì, venne à decidere in fàuor di Anault, che entrò con tutte lefue militie placidamente in Verona. Nonfù vano, che gli profelfori della milìtia rìprendef-fero altamente il timor di Lucio. Hebbe ngnVnopercofaco-Aante, che s’egli attaccaua i nemici, non Colo d.ttruggeali, ma™’ dietro alla loro dittruttione impoiTeiTanaiì immediate di Verona , ed in conièguenza di Pefchiera, e Brefcia. Ora entratoui 1-efercito Alemanno, ritirollìà San Martino il Veneto , àcuioc- A a corfe