617 MDXXI, FEBBRAIO. 618 manzar. Ha boi) animo licet habi assa’ feritle; dice voi andar a l’Imperador. L’ha visitalo per nome di la Signoria, e dolutosi dii mal, ha ringratiato mollo offerendosi bon servitor. Scrive, el contado di Ma-tera è sta venduto per ducati 60 mila al duella di Gravina, con 2000 di beverazo a Zanzes. Dii dito, di 27. Come, il capitano Arehon è andato capo di quelli fanti lino fuora dii reame, e fino a Roma. Si dice il Papa li darano danari ; i quali fanti e quelli smontono a Venosa fanno gran danni, e li populi erano levali conira di loro, e molti è sta morti, e altri apichati per danni hanno fato per camino, et a uno castelo dove era la liola dii Gran capitano maridada in cl signor conte di Capra, la qual è zonta qui a Napoli. Scrive, li stratioti vanno drio essi fanti, pur per tochar danari ; el in Puja sono da 1000 albanesi, quali si farano pur slralioli, essendo 370* posti a cavalo. Scrive, P antiguarda de le 500 ianzc è levata, e cussi la retroguardia va verso el Tronto, et etiam altre 400 lanze è in Calabria se aviano ; qual zente par dieno aver assa’ page. Li fanti vanno senza capo; ma si dice sarà capo di cavali il eonle di Polentia, e di fanti il marchese di Pescara, qual è venuto qui e non voi tal cargo: hanno spazà al Re; aspetano la risposta. Scrive, Borgese di Siena è qui a Napoli, è impazilo, sta in cadene. Altri dice è incognito nil dito campo. Scrive, dite zente barano do page avanti ensino dii Regno. Scrive, el marchexe di Pescara ha auto il ducalo di Sora per ducati 80 milia, et vende alcuni soi lochi nominati in le lelere per pagar diti danari. E don Ferando Caslrioli ha auto per ducali 15 mila ... et il conte di .. . 29. Tutto si vende a conto di monsignor di Chievers etc. Dii ditto, di 29. Scrive, dilli fallii vanno verso il Tronto, et quelli erano a Cajela è partili et vanno de li altri, e le zente d’arme cavalchano tuttavia, e la retroguardia é levata. E manda una patente dii Viceré fata a uno Antonelo Grafo maestro dii campo, va con fanti 420, che per camino li sia dà stanzia e robe da viver eie. Di sier Francesco Corner el cavalier orator nostro, date a Vormantia, a dì 27 Zener. Come, a dì 21 fo principiato le exequie dii reverendissimo cardenal Croy che morite; e questa malina fo dita la messa per el reverendissimo Maguntino cardenal Elector, et vi andò il Re a compagnar el corpo per amor di monsignor di Chievers, qual l’ha in loco di padre; e il Re mandò a invitar li oratori, videlicet Papa, Franza, et esso nostro, qual licet fosse con gote, vi andoe; li anglesi non veneno percausa di la precedentia. Hor a l’ussir con li Elelori, fo per prece- der li oratori che niun li volevano ceder, maxime il noncio pontificio, per il che essi oratori andono con li reverendissimi cardenali Sedunense e Salzpurg, olim Curzense a la caxa a levar el corpo e condurlo a la chiesa. Andono in choro: da una banda senio il Re con li Elcctori, da l’altra li carJenali c li oratori e Chievers. llor dito la messa, fo lato uno sermon per uno frate di Tordelle di San Domcnego in laude dii diio cardenal defunto, di la nobiltà de la caxa, qual è discesa di Hongaria. Laudò mollo monsignor di Chievers dii suo buon governo a le cosse di la 371 Cesarea Maestà; exorlò quella e li Electori a recuperar le cosse e terre de l’imperio e venir in Italia. Poi disse conira quel Marlin Luther si provedesse, perchè non stava a una semplice persona a corezer el Papa; ma ben a la Cesarea Maestà e li Electori, pregando loro volesseno far e non lassar altri scrivesse. Per il che questo nonlio pontificio, ¡illeso la conlinenlia dedita oratione, perchè fo dila in idioma todesco, si ha dolesto mollo con il Re et Chievers, dicendo questo frale non dovea dir cussi dii Papa, nè exortar a la impresa de Italia, el ha dillo a esso nostro orator, voi scriver al Papa, et come li ha diio voglino proveder contra quel Martin Luther, et che li è slà risposlo bisognava tolerar diio frate fe’ l’o-ralion per esser grande homo. Scrive, dito nonlio pontificio zà 3 mexi si faticha contra questo Marlin Luther; ma l’à tanto seguitola persone 40 mila,che li è slà risposto dal Re non è da mesedar adesso tal cosse. Scrive, aspelarsi el marchese di Brandiburga la dieta, e vedendo non venir, terminono dar principio a la dieta, e cussi questa mane fo principiala, et il Re mandò a invidar li oratori predili Papa, Franza e lui nostro, et fo diio la messa per il cardenal Sedunense. Poi se intrò in la dieia, et ne l’andar a acom-pagnar la Maestà Cesarea, trovono questo expedien-le per la precedentia : il Re in mezo, a parte dexlra el nonlio dii reverendissimo Magunlino, per esser lui indisposto, et a sinistra el nontio pontificio, poi il Magunlino el l’oralor di Franza, et il resto di Eie-tori, demun lui orator nostro con altri principi. E inlrati in la dieta, li oratori si parlino, et il nontio dii Papa si partì mollo sdegnato, et scriverà tulio al Papa. Scrive, il da poi disnar temono, e intrò il Re in la dieta con li Electori, principi et nonci di le lere franche; e per il cardenal di Salzpurch olim Curzense, fo dito come la Cesarea Maestà, havendo auto questo cargo de l’imperio, era venute de qui e ordenato questa dieia per far provision a le cosse de P Imperio e a questa dignità ; et che ha lassà il regno di Spagna, dove è seguite ste novità per venir