LIBRO OTTAVO. 50? rfterodiGuaílatori ,egià tutti dentro con inilancabili diligenze, chi comandando, e eh i obbedendo, s’infammauano in ergere terreni^ fm3ntell are le fabbriche d'impaccio,e in prepararfi coita- ¿¡Jr'n™~ temente à patire ogni aifedio, ed à riceuere qualunque aiTalto. d°'<>. Si erano in tal guifa ritirate , e diftribuite le militie Venete , pSi Li-quando il Vice Rèi già vnitofi, come dicemmo, à San Mar-*"^0* tino con gli Alemanni , profeguì aiulnti ; tornò à prendere Le-gnago, e la Rocca, & andò à Montagnana con tutto l'eferci- e y>¿ à to , compoito di dodeci mila Fanti; di mille trecento huomi-^^"4' ni darmi, e di quattrocentoCaualli leggieri, con Iofpalleggio di più groiii pezzi di artiglierie . Vn Campo di tale portata,penetrato dentro á quefto dominio, intimorì generalmente i Popo- li. Tutti à gara corfero àriconoicere la maggioranza di chi, non piùcontraftato , arbitrariamentefeorrea ; e! Polefinedi Roui-go ,fù pure anch’egli, con gli altri Luoghi,preito à inchinarfi alle ^cuifiar • -ir «-»•'» rendono vincitrici Inlegne. moitiLuo- Tra i mali accidenti, che andauano di pafToin paflo da quelle peparti accadendo,altri in Lombardia parimente fuccedeano . Leggenti di Mafsimiliano Sforza, in numero di due mila tra Caualli, e Fanti, fi portarono airailedio di Ponteuico. Vi erano dentro ^du u FrancefcoLippomano, LodouicoQuerini, Nobili Veneti,e Gi- %¡¡£JHCJ rolamo Fantinati »con ducento Fanti in tutto. Si difefero per vn gran pezzo; rifpinleroi nemici da più aiTalti; finalmente la lun-ghezzadel tempo,e la penuria dei viueri, gli sforzarono à pat- ¿e[° pTen~ tuirelarefa,filuelevite,eglihaueri. Variauano altroue ancora l'emergenze,e i calì.Renzo da Ceri,più volte nominato con molta ilima, ftando in Crema, ch’era la fola Città, oltre al Mincio, obbediente alla República, vfeiaui fouente, ed eitendeafi nel"“* territorio di Bergomo, depredando, e moleftando. Dentro à quella Città tratteneafi allora vnCommiiTario di Spagna, più Entra in intento àraccorreda quel Popolo venticinque'mila ducati,impo-itigli di taglia dal Vice Rè, allora, che glifi arre/è, che à militarmente cuitodirla. Ciòpenetratofi da R enzo,forti tacito vn giorno di Crema, e comparfo di notte alle Porte,e facilmenteentra-toui,fùalCommiifariod intorno. Aifalito improuifamente co-ilui,iì diede alla fuga, per faluarfi nel Cartello, detto, la Capella;^, ^ Ma feguitatolo Renzo,ed entratoui nello iteífo tempo lui anco- coi ra, lo fé prigione, gli tolfei denari, ed occupò il tutto à fua vo-'0* glia. Non haueuaafpiratoegli col primo difegnofuo,che fola-mente à fpogliare, e feorrere ; mentre> nè le fue forze, nè lo Stato della República di allora, permetteuano di occupar Bergomo, per potere, dopo occupato »difenderlo. Ma le cofe oltre al fup-poftoritrouatefacili crescendo fempre l’animo, eia confidenza,à ten-