LIBRO Q_V I N T O. 20? Non iflimò più bene il Triultio, dopo li non riufciti attentati, di fopra efpreilì, e dopo fuanita la fperanza della pace, di fofpen-derii maggiormente otiofo. Raccoliè tutto l efercito in vn corpo iolo ; rinforzollo con miiitie, tolte da Legnago , e da Verona , e ne’giorni primi di Maggio andò à prefentarfifotto le muraglie di Concordia. Spauentatiiì à primi tiri delle artiglierie li difenfori, n Triultio mandarono fubito à trattar di arrenderli; Ma fu tanto grande la fotta Con~ loro confidenza di elTere cortelèmente accettati, che palTarono àcor M’ negligere nello fletto tem po la guardia di fe ileffi. Se ne auuidero i Francefi, e col coitumedel Soldato , più auidi del Sacco , che amatori della fede, montarono le abbandonate muraglie ; balzarono dentro alla Terra , eia prelero , e la bottinarono con ogniLapren crudeltà. Marchiò polcia il Triultio àBuonporto , fopra il fiume Panaro, per farui vn Ponte, à oggetto d’impedire à Veneti le và à Buort prouifioni, e sforzarli ad vfcire da quei forti Luoghi. Ma giunto, p^/u che fuui, fi trouò già da loro preuenuto. Haueuano occupato vn VanaU' pollo dirimpetto, e in quella poca dillanza lì giugneuanogli vni, egli altri, vicendeuolmente con le artiglierie. Scorta il Triultio Ma ~viene l’impoflìbilità di tragittaruili da quella parte, fi trasferì più ad al- tmpeuU')°-to, non molto lontano da Modona, doue trouato il fiume trà baffi argini fparfo , e dilatato, agiatamenteguazzollo.non più Ionta- che parr* no di tré miglia dall’efercito Ecclefiaftico . Dirigealo al folito ilaltroM’ Duca di Vr bino,il quale,entrato in gran dubbio,per quegli auan-zamentidel Triultio, della Città di Bologna , firifolfediandar di fopra ai Ponte Cafalecchio , Luogo molto ben guardato da’ \ln!Cad, Monti alle fpalle , e dal fiume Rheno peri fianchi, In tanto il Vfbimy’àì. Triultio, dopo alquanto, fermatofi à Piumaccio deliberò approf- Cafukcbl°-iimarfi à Bologna , per dentro efperimentare quello , che sera efperimentato ancora, benche in darno; fe i mal contenti del Go- Il Triulùo uerno della Chiefa, e li fattionari; de’Bentiuogli , fi fodero folle- £tìXgnl uatiallo llrepito della fua comparfa.Marchiatoui con buona condotta ordinanza, giunfe, e fece alto al Ponte à Laino fopra la lira- rermando da Maellra , lungi da Bologna cinque miglia . Non più v’era ¿"11 dentro il Pontefice, poiché, fubito intefe le motte del Triultio, fe ^Tpap* ne era andato à Rauenna , e prima di partire hauea rinouato ^uenm. alla Città le più cordiali promelTe di predilettione, e di alfiitenza, e Iafciàtole dentro, in qualità di Legato Apostolico, il Cardinale E’i cardi-di Pauia. PB*~ Cóparib,che fu il Triultio al predetto Ponte,parue in Boiogna lagna ri-la voce corlàui vn Mantice, che foffialfe nella confufione, e nella *onfufiom varietà de’ geni;,quali adheréti alPvna delle parti,e quali all’altra,dentrouL e chi impauritoli,e chi rallegratoli degli auuicinati cimenti. Per reprimere quelle principiate tumultationi, non fi trouauabaftan- Dd te,