762 DE’ FATTI VENETI a fino alle Bocche diCattaro,pafsòàRagufi,doue preia terra, fi ihuiT 4 fermò * Sarebbe Hata troppo ficura la fede di Solimano,e de’ Turchine hauefie continuato la Republica per anco à fidarcene. Ordi-L nò l’armamento di trenta Galee, aggiunte à quaranta tré, ch’el-blicaaccre- la già in mare, &in Dalmatia hauea, ed eleife loro in Capitano Generale Girolamo Zane Caualiere, e Filippo Bragadino, Pro-z aaecapù ueditore ordinario fubordinato. Da Ragù fi remigarono à Lefi-tanoGene- na iTurchi,nò dando mai verfo quelli Stati fegno minimodi ho-e Filippo ftilità, anzi d’vna fincera,e falda amlcitia. Ma benché il ierpente Trouedt0 ^ene^ia quieto,hà femprefecoperòilfuoveleno. Nonfi contento™“^1' tòilSenato delle fole trenta Galee, nuouamentearmate. Ag-ufma.a giuntene altre ventane fece vn corpo di cinquanta ilraordinario, Ifrfma- kene armato di Soldati, e remiganti, eftratti dalle Campagne, e gtormente da quella Città, e comandato al Zane, cheandaife con eifenelT £™!»rce Iitria, comandò parimente al Canale, che anch’egli da Corfù con ÌdFìnna k ^ue (luaranta trè vi fi trasferiiTe,per muouerfi,e rifoluerfi à mifu-ra de’bifogni. Potè ben dirli con verità, che moilraffe allora la Republica il fuo gran potere, mettendo in ordine in foli quindici giorni cinquanta Galee,perarriuarleal numero dinouantatrè ,e porle alla fronte di cento cinquanta Turchefche, peruenute arditamente fino àLefina. Ma chi confiderà lo /lato fuo di quel tem-po,non hà oggetto di vna tanta merauiglia. Quei pochi anni,che hauea goduti di qualche quieto refpiro, le ne haueuano preilato, ed ageuolato il modoje più toilo,che gli altri fi marauigliaifero in lei di vn tanto arma mento,fece itupireella il mondo,come i Pren-cipiChriftianinonlalafciafferofempreinpace, perche più fem-pre crefcendo di forze, più poteife feruire loro di feudo, e d’argine contra gl’infedeli,comuni,e irreconciliabili nemici. Conuen-nero ammirarfene,&infieme temerne gli iteili Turchi etiamdio, e ben Io dierono à diuedere co’ loro andamenti, dopo che intefero quelle tante Galee Venetiane in Ifìria. Partirono in fretta da Le* 1per lo che fina*, Veleggiarono dirittamente verfola Puglia, doue ailaliti Si due Luoghi, Peicara, e Tremiti, vennero da ogn’vno valoroià-^¡Ja mente dipinti, e mortificati. Isfogata poi la rabbia per tutte quel-Doue rub- le Rìuìere»e Campagne,e caricatili di groife ruberie,e bottini s’in* M°ne.c*' dirizzarono alla volta di Leuante. Erano intanto neH’Vngheria vari; rileuanti accidenti occorfi» Ammaliato Solimano l’efercito, afeendente à centomila com-soiimno battenti, fpinfeui prima Peitaù Bafcià con cinquantamila. Poi na^' ganzatoli col rimanente ancor’egli, marchiando, gli fi accompagnò il Beglierbei della Natòlia ; verfo Buda, il Prenci pedi Tran-filuania, e con tutte quelle forze aggiunte crebbe l’elercito à gran numero diCaualli, e Fanti. L’Imperatore Maflìmiliano all’in- con-