. 486 DE’ FATTI VENETI con le Galee Pontificie , andò à Portofino, perauanzarficontra Genoua,vnitamente con Taltre armi Confederate marittime,che iui inpocadiftanza vifitratteneuano per anco ; e Vrbino intra-hiulauo Pre^ di nuouo TaiTedio di Milano . Egli però conuenne ben pre-« ano, per var je inforteui difficoltà , cangiar penfiero. Tutte le genti nemiche, v fcite già di Cremona,marchiarono per la Montagna di Piacéza nella Lomellina, & introdotteli in Milano, vi accrebbero notabilmente le forze. IncaloriuaCefare più Tempre TArciduca Ferdinando , fuo Fratello , à torto raccogliere Soldati da’ luoghi più propìnqui, e facili, per difcendere in Italia. Hauea ordinato al Prencipe di Oranges, che con graffo feguitodi Lanci-chenech trapartafFeperlo Stato di Sauoia nel Milanefe ; & vdiafi vnartrepitofa raccolta di gente ? in gran parte allertita nella Sti-ria da vn tale Georgio Franfpergh à fue proprie fpefe. Auuerti* to dunque Vrbino de’ grandi foccorfi,entrati in Milano, e di tante altre forze dertinate per entrarui,rifolie di ritirarfi nuouamé* spoi vì/ì te dall’afledio in qualche di rtanza, con oggetto però di nonrah «iiarza. ]entarlo. SitrafTe à Marignano ancora, ed iui fortificatofi bene, inuiòàMonda più Compagnie di Caualli, perche battendole r da ion- rtradeintorno,impedifTero al folito i viueri, che da Brianza, ^agraffa) Pauia,& altri Luoghi, veniuanfi dentro condotti; Ed il Rè di Francia, penfando anch’egli di opporfi alI’Armata di . Spagna,chepreparauafi, comese già detto, à Cartagena, allenito nella Bertagna , & in Mariilia vna flotta di grofli Vaiceli’!, raccogliea militie, e premea con viui offici; il Duca di Sauoia , perche impedifTe il paffo al Prencipe d’Oranges. Fù primo /iiemanni Georgio Franfpergh à far temere de* fuoi dubitati mouimenti, a Bolzano, fpignendoà Bolzano quattordeci mila foldati, onde fi conuenne procuraredi loro opporfi, Hauea già il Papa > ed il Senato principiata pratica di conuen-tione col Cartellano di Mus, Ora ftrettala davero,conchiufero di ftipendiarlo con la co ndotta di quattrocento Fanti al feruigio* ÌTi!» !/ econ obligodi ben guardarli Lago di Como;e fi fpedì qui da Ve-netia à Mantoua vn Segretario, per far’inftanza à quel Marche-ie, di negar pe’l fuo domiminio à Franfpergh, occorrendo, il paf fo. Ma frattanto,che fi teme, e che fi prouede, ìli sforzata la Re-Dubba? publicaà riftrignere il penfiero alla preferuatione del proprio ZSSw- dominio. Giuntoleauuifo, chefaceffe Franfpergh inedefimo à fi •. Trento vn grande apparato di artiglierie,e munitioni, e conget* turato, ch’egli forte per indi calare nel Veronefe, amnuisò altri quattromila Fanti ; Fece eftrar dal corpo delTefercito à Mari-GttSSi gnanopiù Compagnie di Caualli grofli,e leggieri; Deftinò Ago. ÌiwÌdal ^*no Mulla, Proueditore Generale di qua dal Mincio; nè ma-