LIBRO NONO. j4t quell’vnicofuo Capitale d’efercito, fluttuò tanto ancora , che » oltre alle viue aflìcuranze dell’ Aluiano], volle piùaccertarfene.. Mandò fopra il Luogo Domenico Triuifano,e Leonardo Moce-nigo,Saui; allora del Configlio, i quali andati,edaccerratifì con l’occhio proprio , che , nè per natura di fìto, né per arte di con-flruttione, poteua caderui alcun dubbio, ritratto ih con ciò il decreto, e fi rimife il tuttoairarbitrio, e all’ intelligenza del Comandante . Dopo occupatafi Cittadella da'nemicì, vedendo il Vice Ré, che nulla muoueuafi, ò fe ne rifentiua l’efercito Veneto, dilatoffi maggiormente à incendiar’,eruinar per tutto. Fù auuifatofpe- ComP*-cialmente , che inCapod’argine,Terra pofta vicino al mare , esme’ tutta paludi dintorno , foflejgià corfa molta Contadinanza co’ pouerihaiieriàfaluarfi , egli auezzoàfimili bottini, imbarcò fopra vari; legni nell’Adige molta gente, ed incamminolla à feconda verfo quella volta. ÀndreaBondimiero, publico Rapprefen- ledimi,-tante in quel tempo di Chioggia , opportunamentediciòauuer- 2chwHu tito, raccolfe anch’ egli in fretta più barche;, armolle quanto più 'v'accorre. potè diflrumenti,ed’huomini;fèIIecoIàauanzar prette; el’AI-uiano parimente, hauutone ilfentore, mandofaui in diligenza F.v 4mt-Giouanni di Naldo con molti Caualli leggieri, che prefa la y ^ : marchia per la via di terra , più brieue dell’Adige , preuenìron' ,Jce^entV anco ligia incaminatifi nemici. Auuifati coftoro à tempo di quefti Veneti mouimenti, precipitarono in vn gran timore ; fi ratten-?'rZjf^ 11 » \ • f* • • r* . ir • ** i * WtltftOTi-. nero dal già intraprefo viaggio , e li riuollero in vece contra le fiomgu VillediCorigiola»eCandiano, douefatollarono tràquellepin- s^nuolu-gui Contrade le loro ingordigie, e mandarono nel ritorno tutte le ripe del fiume Bacchiglione à ferro, e fuoco. Già che contro à tali rapide inuafioni non era in iflato di opporli dirittamente 1* Aluiano,péso altroue in qualche altro modo di rifarcirfene. Seppe , che in Elle haueuano raccolta i nemici buona quantità di frumenti , e che il prefidio di quella Terra poteua giugnereal più à foli trecento Fanti, e cento leggieri Caualli _ Fece* che vi fi auan- E!it pre^ zaffe Antonio da Caftello ,col feguitodi più Compagnie, eque-da renett* flidi notte prefentatofi alle mura »cicalatele-, entrouui, non impedito da alcuno ; Colfe tutti coloro prigioni, & afportato fèco il frumento, eprefidiata la Terra per la Republica, iene ritornò faluo, fenza danno, e con merito maggiore ancora, quantofel* Imprefa fopra gl’ occhi propri; del Vice Ré, che allora trouauafi à Montagnana con tutto l’efercito . Vn altro fatto, parimente à noi fauoreuole , in ciuell* ifleffo tempofuccedette . Trattifi fuori, per que’diftretti di radoua, e Vicenza » Mercurio Bua , e Mala-tefta Baglioneco‘ Caualli Greci , ed incontratifi à cafoin due Com-