LIBRO DE CIMO SETTIMO. 691 T dell’Armata, e fece, inandandoui, che ,trasferitoli à Venetia» . tentaife di nuouo il Senato feco à Collegarfi,efagerando, & inue- tore Frati- hendo. , , . . n- Che da ninno più , che da quefla Patria era fiata conofciuta al cimento la ivafìità in C e far e dei di lui penfier i . Hauerne hauuto ilfaggio negli v Itimi franagli contra gli Ottomani . Effer quello il tempo ,fu0.°^c,° ^per vendicacene , e folleuarinfieme dal giogo impofto Spagnuolola mifera Italia.Già veder fi quella Mae fià rifoluta di conferuar Milano perfe me de [ma, benche hauefse tante volte promefso al Papa, alla Republica, edà tutti i Prencipi , dinueftirui vn Duca Italiano . Esbibireper ciò ilfuo Rè tutte le forze congiunte inaiato ; ed eshibir-le , non già per interefse fuo, ma per quello del Senato, altrettanto in-nife erettane II’ Italia , quanto lui lontano . Sforzarne lo in oltre vn [uog mjio jentimento contra le forme lufingheuoli, feco tenute da Se-/areifìefso, ilquale, dopo efser fiato accolto m Francia, e in Parigi iontuttalabeneuolenza, e'I rifpetto, partitoni appena,efpogliatofi della finta forzatati e a mancato alla promefsa amicitia , e sfoderato di nuouo cantra la Mae fi à Sua /’antico huore ; indici] manifefiid\ animo non ben purgato, e per ogni rifpetto da non tollerar fi. s Ancorché vere fianole cagioni,non fempre è permeilo, che . . vengano fauorite da queg li effetti, che feguitare le dourebbero . Conofceua il Senato vero in pruoua molte cofe dall’Ambafciato-^Mii,r/t>' re Francefe efpreffe ; ma non era poisibile, che in quella troppo inopportuna congiuntura egli menocompiaceffeil Rè di Francia. Continuauano gli ilefsi primieri contrari;. Era più, che ne-cefsario il refpiro. Lo implicarli in nuoue vnioni,e in nuoue guerre, ripugnaua interamente à quelle anguitie, che, anco in pace, ii conuenianotuttauia patire . Scopriuafiil tutto interefse; il tutto pericolofo, ed incerto. Si rifpoie all’ Ambafciatore con le maf-iime, eformefolited’vna inalterabile neutralità, e con le qua- li licentiato , andò, fenza fraporre tempo , à Coftantinopoli . vààc^a Colà pure fù detto, che fi affatticaffe,percheaoItre alTarmi terre-tinopQU Uri, che li andauano alleftendo per l’Vngheria contra Ferdinando, vfcifse anche toilo l’Armata Nauale à trauagliare nello ttef- lo tempo gli Stati di Carlo. Non trouò però egli in Solimano la giàfuppoftadifpofitione. II tempo molto auanzato, e quel Rè tutto allora immerfo nell’apprettare l’efercito predetto terrete, non riportò, quanto al mare, che per Tanno venturo Templi- CÌ promefse . portandot Ma già erano le conftellationi per influire malamente in ogni luogo contra il Rè di Francia. Mentre, che và quefto iuo Mini-itro girando, e cercando Colleganza, e diuerfione, raccoltifi dal- ^[¡rcfdi la MaeftàSua per ogni parte eierciti, ne fermò tre corpi. Raffi- tram*! Sfff z snò