LIBRO OTTAVO. fi tale chiaramente à diuedere, fluttuò in fe fteifo, fe doueua per fuo meglio la guerra,ò la pace bilanciatamente eleggere. Le perturbatici patite; li pericoli fcorfi dal Predeceffore , maneg-gando Tarmi, lo intimoriuano molto per ¡sfoderarle . Altresì la gloria, da Giulio con effe acquiftata nelTefpurgare la Prouincia di Francefi, e nelTaccrefcere notabilmente il dominio allaChieia, ambitiofamente ve Io allettauano. Conofciutofi alla fine da Leone, che , già trouandofi tutti li Prencipi deliberati alla guerra, non poteua viuere folo in pace, fi difpofe à prendere ancor’egji Tarmi . Fatta la rifolutione , tentò prima di feparare laRepublica dal Rè di Francia ; col folitocofturne però di chi Tr,n / malamenteinclina, che richiede Timpoffibile, per fabbricare fo- nato i flac pralanegatiuailpretefto . Le rifpofte del Senato anche fi con- fILÌÌ!.* tennero nel fargli conofcer chiaro la ftrignentiifima neceifità ». che obligaualoà tenere fermo il nodo della conchiufa Colleganza con la Chriftianiifima Corona,e Tinconuenienza,cheùrebbe U maggiore ancora concorfa rópendoIo,vincoÌato appena.Quefte, e molte altre ragioni porfè TAmbafciatore à Leone, pur per appagarlo ; ma già deliberato in fe fteifo di ciò, che hauea da rifol-uere,Ia conchiufione fu,che fi accompagnò fègretamente in Lega con Cefire, e col Rè di Spagna. Stabilitati Tvnione, altra diffe- fc