zz6 DE’ FATTI VENETI tè in ogni modo la República contentariì dihauere conieruate in quei diiaftrofi tempi le fue maggiori Città dairinuaiìoni di formidabili Eferciti;racquittati, per così dire,in mometi molti Luoghi, co Vdine principalmente,e pur’hora d eiferfi affrontata fola,e c5 la fola forza dell’armi fue contra vn Cefare, & vn Rè di Francia. Fra tali, e.tante vicende conuenne il DucaAIfonfo riferttire anch’egli dei trauagli. Spiccatafi da Chioggia vna portione del- l1 Armata Venetjana, non però col General Bondimiero , poiché dianzi s’era condotto à Venetiaindifpoito, e trattaiì appref-vemTrò le foci del Pò, affali più Legni Ferrarefi, che trouò ad infettar fej*2* quell'acque, e parte ne prefe , carichi di mercatantie depredate, gmLiL- e parte negittò conquaflati al fondo. ti sii/an- trauagliando hora perdente, & hora vittoriofa la Repú- blica , era niente meno agitata in Roma la Santità del Pontefice, per gliordini,che fi andauano più fempre difponendo de’due in-le'n’llf timati Concili),Lateranenfe,e Pifano. Sollecitauano li Cardina-UmiT' ti ribelli la riduttione del fecondo ;foftenendo, che la preu,entio* ne fotte per decidere etiandio dell’autorità ; e douette il primo ridotto impedire, e fcioglierela conuocatione dell’altro. Perciò il Rè Luigi, perfuafo non meno da’detti Cardinali, che da fé ttef-fo, hauea già commetto, che à nome generale della Chiefa Gallicana , fi trasferittero immediate à Pifa ventiquattro Vefcoui, rtu k} di con gli altri Prelati del fuo Reame, ò per Procuratore, ò in per-f!u”cna la f°na * Ma Cefare, dopo li primi pretta tjui affenfi, e dopo J’intit rjdMtiqne mato Lateranenfe dal Papa, pareua, che fi fotte in gran parte ra-Ctfare raf- freddato, Differiua l’andata de’ iuoi, e per maggiormente ritar-freddato- ¿aria, proponea, che in vece di Pifa, li doueffe, per maggior commodo di ogn’vno ,trafportarne la riduttione in Trento, ò in Milano, & anche in Mantoua. Ad oggetto dunque di fuperare que* n , Car ita fua difficoltà, pafsò à ritrouarlo il Cardinale San Seuerino per dmji sm- nome ancora degli altri; Andouiù feco fuo fratello Galeazzo, fÍoUe!¡lax‘ Per ^ Rèdi Francia, ambidue con autorità di eshibire à Cefare (o! li più defiderati compiacimenti, e con principale oggetto di rat-tenerlo dà quelle variationi, incuipoteuaper Io proprio genio, eperglittimoli, nonmaicettati, del Pontefice, e del Rè di Spagna,facilmente incorrere. Mentre in quetta maniera viene tentato Maflìmiliano, e che il Rè Luigi meno egli abbandona il filo, non mai interrotto, di pace col Papa, cadde quefli d’improuifo mortalmente infermo, e -nel quarto giorno, foprafatto da graue accidente, fù per molte iivapain- hore creduto morto . Subito ad vn tanto cafo fi alterarono le menti, &idifegni. Volarono à tutte le Corti i Corrieri. I Cardinali, & i contumaci fpecialmente, fi pofero alla prima voce in cam-