LIBRO PRIMO. della per mi/sì erte àelpafio pe'l fuo Dominio, già cortefementepro- cejjioni del tnefsoplt ancora. Che afsicuraua ài nuouo di valerfene con quella^0, fede, e fncerità douutada vn Imperatore verfo la gratta di amico pr encipe ne II atto me defimo del godimento. Che /’ Alleanza dique-fi a Patria col Rè Chriflianifsimo di Francia , meno poteua impedir-ne la concefstone, non indirizjzandofi Ce fare con armi hoftili con-tra chi fi fìa\ ma foloper la cerimonia, & vfo nece(sarto folenne predetto, e conchtufero afsicurando, che haurebbe laRepublica ef-perimentato in ogni occasione l'animo di lui più puro> e coflante di quello del Franceje. Conuenne trauagliar molto il Gouerno fopra vn’ emergenza di tanto rimarco. Gran fpine per ogni parte affrontauanfi. Era il paiTo, negato à Cefare, guerra intimata, & arme in Campagna. Contendeua il concederlo, alla profetata lealtà col Rè Gran dub« Luigi.Pauetauafi altresì delle intentioni di queiti,già torbide co-nofciutefi piùtoftodaiìcurepruoue, che argomentate da dub-bioie congetture. Pace, e Lega da lui conchiufacon Maillmi-liano, e col Rè Cattolico, fenzamaimuouerne, ò participarne minima parola. Offici; ilrignenti,e quafi d’impegno, già paifati, per la rilaifatione al Pontefice di Arimini, e Faenza. Brieue fatto prefentare nel Collegio dall’Ambafciatore fuo, ancorché contrauueniente all’accordo, già inabilito con Giulio, e già efe-guitofi dalla Republica, quafi, che intendeife, con la detta pre-fentatione, di fpalleggiar la mancanza, e di fomentar’autoreuol-* mente il torto. L’armi della fua corona pur’in quel tempo con-corfe con l'Ecclefiaitiche ad inuadere Bologna ; argomento certo del vincolo concatenato trà loro di affetti, e d’intereflì in tutte le occafioni, e contr a qualunque fi voglia. Finalmente, l’abboccamento vltimo, chehauea tenuto la Maeilà Sua à Sauona col Rè Ferdinando di Spagna *, erano cofe tutte, cheragioneuol-mente agitauano gli animi; accrefceuano i bifogni,e follecitaua-no le rifolutioni della minacciata Patria. Ma fi come d’intorno àgran monte ponno gli Euri combatterlo, fenza muouerlo, ò crollarlo punto, cosìqueiti Padri, benche agitati da infinite efi-tationi, refiilerono ad ogni contrario rifleiTo, nè vollero mancare in neifun modo al Prencipe, per anco amico. Dopo lunghe difpute determinarono di rifpondere agli Ambaiciatori Cefarei. Che della fua cordialità, e della fisa ofseruanzà verfo la Mae fi a Et officio-deli Imperatore} hauea procurato la Republica di dare in ogni tempo ‘conditi"-*3 veract, & abbondantipruoue. Che infinitamentegodeua di hauer •mt0% lo anche fatto nellaprorni(sione del pafso accordatale, per andar'# Roma à incoronar fi. Ma ì che hora vociferandofi diuerfificato