266 DE FATTI VENETI ta, e’1 Caftello. Allora vna portione de’noflri abbandonò la pugna , mentre anche haueuano quafi interamente foprafatti, . e rotti li nemici. Senza veruna contefa vi entrarono ;fortiti poi , tYañolen ed infeguiti > ed arriuati li fuggitiui ,nevcciferoingran parte, & altri, che velocemente corièro à BafTignano,per paisare il Pò »e d’indi ritornare in Francia , rottoli loro vn Ponte di legno fotto i piedi, affoga ron fi mi fera mente nel fiume. Diftrutto ,efugato di quello modo Teièrcito di Francia, andarono à gara gli Amba-fciatori delle Città ad inchinarfì proflrattial Vincitore; gli fpa-rutu Vai- Iancarono le Porte; gli tributarono dei denari, per Iiberarfi dal cftffiar- facco; eloflelfo pure haueano prima fatto Lodi, e la Rocca. cmuiì ^ra 1 P°P°^ Milano, che, fubito partiti gli Capitani,e gli altri s’eranodati fcopertamente al tumulto, nèlafciati dal loro fde-gno fuggire,che quei Francefi , c'haueano potuto opportunamente ricouerarfi nel Caftello, intefà, c’hebbero prefa Pauia, e Tefercito di Francia in parte tagliato, ed in parte diiperfo, mandarono anch’efli Ambafciatori ad accordare con grande esborfo r Milán?- di contante la loro foggettione. Como, Tortona , Alefsandria, e tutte I'altre Terre di quel Ducato, ièguitarono Pefèmpio d’vna in vna della Metropoli; e Sedunenfè,che le riceuette à nome del-la Lega, continuò pur’ancoà contare agli Suizzeri tutto il dena-io, che di Luogo in Luogo andauafì eligendo. Gran Iiuore, in G,,r¿enfe vero, fcopriuafi più femprein lui contra le militiedella Repubii-”ol!i «»*■"ca • Si erano anch'effe à tutti gli pericoli, ed à tutte l’Imprefe pre-to facto. fentj ritrouate ; Li foli Suizzeri, lenza il loro braccio,non haureb-bero potuto confeguirIe,fìcome haueuano altre volte efperimen-tato ; Li Veneti Proueditori haueuanojfino impedito con quelli publici erari;, che in fauore deFrancefi coloro no fi ribellaflero. Capitò egli nondimeno, trà I’altre ingiurie, à commettere contra il medefimonollroefercitovna hollile iniquità. Per isforzare i Capitaniànon più pretenderei Luoghi, che fi andauano occupi ¿arai- pando, eche alla República douutamente fi afpettauano, fece le ardere tutt* ^ Nauilij efillenti trà i confini di Cremona, Crema, $SfiTeLodi,ondechiulo, ed impedito il tragittarli aItroue,conuenif-fero alla fua tirannide foggettarfi. Mentre in guifa tale procede-uaSedunenfè contra i Veneti, ed arricchiua gli Suizzericon le jtimsuiz contributioni, e i facchi, allettarono gli auuifi di quelli trionfi, nanita, vn’altro groffo numero di coloro à volare dalla loro Patria in Trendono Italia. Elfi, viaggiando, impadronìronfi di Lucerna, di Chia-fJhiLuo' uenna, e della Valtellina. Altri fi andauano ordinando contra rì^diun la Borgogna. Per illuflrarfi il Marchefe di Monferrato alle ferrato co- fiamme di tanti incendi;, vfcì con cinque mila huomini, e s'indi- li ’Haua- Tizzò allefpugnationediNouara. Gio:Maria Fregofo, fuoru- fcito