76$ DE’ FATTI VELsJETI v4Utefoi- InFiandra, militando le fteife caufe di religione, e forfè nei fSS*. grandi, le medefimeambitioni dominanti, non era merauiglia, che anche andaifero colà le riuolutioni di pari paifo fer pendo . Vedutoti dagl’heretici, che oramai fi gittaua Margherita contro di loro alla forza, tramarono folleuationi in Anuerfa . Sopille il Prenci pedi Oranges; ma caduto dopo infofpetto an-ch’eifodi non buona fede, edubbiofo, chequiui itando difarma-to, potefiè fuccedergli qualche finiftro auuenimento, ie ne andò inafpettatamente in Germania. Riputò il Rè Filippo non più opportuno tra quelle fempre aumentate fouuerfioni, di lafciare « ad vna femmina la direttione, e’igouernodivna tanta mole. Vi uà Getterà- mandòilDucad’Alua infuo Generale Luogotenente, dalla cui tenm?.0' condotta, fe ne vidde anco la differenza, fubito arriuatoui. Pro-uide in momenti à gran cofe. Fràl’altre, eie principali, effendo rifoluto di recidere i Papaueri, chiamò afe inBruffelles li Conti di Horno,ediEgmonte, e fece loro tagliare pubicamente la te-Vmrw- * Praticò Io fteffo con centinaia,e centinaia d’altri. Bandì con tu la confìfcationedi tutti gli haueri il Prencipe d’Oranges, e riduife in taJguiià per allora in timore, & in obbedienza la Fiandra. Mentre fuccedeano colà, & in Francia gli Strani cafi fuccinta-mente raccontati ; eifendo nate trà gli Arabi le già narrate folleuationi, confeguitaronui più accidenti d’importanza. Si gouer-nauano dianzi coloro da fe fteifi fotto vari; Capitani, quando venuti tràeifi in difcordia, foggettaronfi li più deboli al defonto Imperatore Solimano. Egli, con l’vfo fuo barbaro, non conten-tofiene. Afpirandoàinfignoririì di tutta l’Arabia fece feguire, mnegfiì* Per a§euolarfene l'intento, fotto fìnta amicitia l’arrefto di due Zìi. principali,che poteuano impedirlo,e feceli crudelmente vcd dere. Morto poco dopo anch’elfo,fì valfero que’ Popoli della fua morte per vita ricuperata di libertà ; e fi fcuoterono à forza d’armi da quel duro giogo; Prefero la Città diGemen,&Aden, e correa-noà briglia fciolta fino a’Confini del Cairo, & ora fu, che chiamato Selino à reprimerli, accordò la triegua con Mafsimiliano, e fpedì contro di coloro Mu ftafà Tureo, e Sinan Bafcià. Vari;, e molti furono gli auuenimenti in varie, ed in molte battaglie au-uenuti. Finalmente rimafero vintigli Arabi ; dietro alla loro £ tfnth feonfitta andò il racquifto di Gemen, & Aden, e con ciò fi liberò affatto Seiino da quei trauagli. Ma non già così acquetauanoin Fiandra,le turbolenze,né meno 1568. con l’ingreifo dell’anno nuouo. Dopò più fanguinofì accidenti, ruppe nella Friiìa il Duca d’Aluain due battaglie il Conte Lodo-TillYra* u*co dì Nanfaù, che fuo fratello, il Prencipe d’Oranges, hauea colà fpinto con buon’efercito, Tutto ripieno per ciò il Prencipe d’odio,