4o4 DE’ FATTI VENETI per allora iatollatoiì d’Imprefe,ritornò à Coftatinopoli ; Iafcian-do addietro molte artiglierie di groffa portata,per impegno del fuo ritorno alla Primauera. Ma né pure quefte tremende vittorie di Solimano fueglia* uano à penfarui i Chriftiani Prencipi . Pareuan elle tanti mantici, che li accendeflero via più tra di loro, e fpecialmente à finire di mandarín poluere la già diiertata Prouincia d’Italia, CarloQuinto, che, già fregiato di due gran Corone, l’vna Sacra,e l’altra Cattolica , e per ciò doppiamente chiamato àfal-uare da gl’infedeli la Fede,nuH’aItro pensò,che à pafTar diSpagna v. in Germania, per prender colà l'imperiai Corona \ Come anco ì incorona riceuella in Acquifgrana, confpicua Città, per efTere fiata la Se-jmperato- ^ fep0jtura ¿[Carlo Magno , Ambitiofo poi di innalzare più fempre in quefta Prouincia la fua grandezza, continouò pur* rtcnta di anco à bramare di confederarfì con la República , niente ba-ruouo la ( dando alle già efprefTe negatine riceuute . Abbondò quella vol-¿¡IwT ta dì più ampie eshibitioni, egiunfe fino ad offerirle vna folenne, e general’Inueflitura di tu tte le Città, diftretti, e Terre, fogget-tein quel tempo al dominio Veneto , non oftante qualunque titolo., e ragione Imperiale in contrario . Mane anco ciòfù bailante à muouereil Senato della iua già determinata volontà. Le ragioni»! titoli legali,antichi, che poffedea la República fopra tutti lifuoiStati , non teneano bifogno dieftranei appoggi - Sene andò fcanfando con termini generali, & officiofi,e affine di toglierà wi«”/- re al Rè di Francia qualunque fofpetto,non folo differiua di man-guxtfton-dar’à Carióla confuetaftraordinaria Ambafceria, per congra-tularfideiraiTunto Impero , ma ritardaua di cambiare l’ordinaria , benche à Gafparo Contarini, che rificdeuagli in Corte > fof-fe già flato il fucceffore eletto , ed hauefTe terminato il tempo, prefcritto alla Carica . Vedendo finalmente Cefare difperato il ve altera, cafo di guadagnar per le vie amicheuoli la República, fi riuolfe à carh. tentar di rimuouerla con le gelofie. Mandò vn’Ambafciatore al Ré Francefco, per darle à dubitare dialcun trattato, e fcrifse al Ré d’Inghilterra,imputandola dinon voler efeguire feco l’accordo »e la triegua, già col fuo Predecefsore ftabilita» mentre afpira-ua à tener in arme gli altri Prencipi,per profittar à fe ftefsa.Giun-toà Parigi l’Ambafciatore Cefareo, preilofi auuide Francefco da’fuoi trattati dell’oggetto. GiàCarloera tutto dedito aliarmi ,ed all’Italia ; Già tutti li Prencipi Io fapeuano ; fu l’efitodella fua Ambafciata vna confidentenotitia , che portò il Rè alla Re-Francìf Publica di tutte le cofe dairAmbafciatoreefpofle, e tanto volle affettuofG feco incatenarfi con indiisolubili legami, che natagli allora vna bUc*fH Bambina,inuitolla all’honoredella facraFonte. Non haueain men-