LIBRO TERZO. n7 entrò in oltre anco I’vniuerfale delContado, non tanto per quel- Vt rmY0-la deuotione> e fede, che non haueua perduta mai, quanto per ducono angli eccidi;, che vedeuano fopraftargli, attendendo in Campa- dini. gna, & al di fuori vn tanto inimico efercito. Andouui poi per Comandante General dell’armi il folito Conte di Pitigliano. r Eraui già dentro il Gritti. Vi s’introduife di nuouo anche il Mo- diVitiglia-ro, do po condotte le prenarrate militie in Treuigi ; e per i bifo- nr°aie?ene' gni, eipericoli, che fi preuedeuano imminenti, vi aggiunfé il G¿ú/Preo Senato, per terzo Proueditore, Gio: Paolo Gradenigo, già ri- ueTmlT meifofi dalle ferite, e molti della giouentù Patritia, iìimolati dal- ^gZZ-la loro fuifceratezza , fi erano pure in quel volontario faeri- . r . r . . J 1 -1 ° Con moli ncio trasferiti. vamta. Tormentauafi il Doge Loredano, come fuperiore ad ogn’al-tro, anche fopra ogn’altro, delle grandi anguftie alla fuá República preparate. Tormentauafi di Padoua principalmente; nè fodisfatto mai di vederla, benche ampiamente, foccorfa à baldanza, meno contentoflì di quél folo predetto numero di Nobili, dentro fpontaneamente introdottili. Auuezzo per tanto il fuo gran zelo negli ardui negoti; à palefare in publico i fuoi puri, e cordiali fentimenti, fu detto, che parlalfe anche nella prelènte occafione in guifa tale al Maggior Configlio. Derinaper ordinario la varietà de’ Configli dalle o/curità deW-amenire ; nè fiponno cono/cere, fe buoni, ò rei, fe non quando egli, Oratione mutato fi in prefente, /caccia le caligini , e cangia le congetture in uredaL cuenti. Non <[ià errafsimo d opinione /opra quefla Sede, a II or a ¡che dubitando dell'auuenire, fi oppone/simo allaricupera ¡trattata/ di à difender Padoua. Succeduta poi con /acihtà ilmpre/a¡fi cangia fsimo incon-Vadoua% tanente di parere, con/olandofi del noftro errore, c di hauerne battuta /elice occafione. Il J’enfi noftro però/n non di opporre filamenti per le difficoltà del r acqui fio ; Confider a/simo i altre in/teme di con/eruarlo, e que fie pure ancora dipendendo dall incertezze dell-auuenire , conueniamo niente meno trà le contingenze, e i dubbij, pattentare, e tremare degli euenti fiefsi. Cade fuperfluo à per/ha-dere, che fi munifica, che fi/orti/chi Padoua . Già per tutto ciò, che fe le richiede di forti , e di robufli preparamenti , hà fin’ ora la República /atto il più , ch'ella poteua di genero fio, è di faggio ; nulla guardato,pèr"ben riempierla darmi, fòldati , e munitimi, dì vuotare i publici erarij ; incommodare le facoltà de’priuati,e fare , che le /oprabbondi il tutto. Ciò non oflante parci, che le man-chi la più vitale fofìanza. Mancale il fangue, ancorché tanto ne abbondi nel corpo grande dell’introdotteci militie. Altro è’I /ore-fltero del /oldato 3 che deriua da vna mercenaria vena, & altro il legittimo di voi Cittadini, proueniente da ine/aufio fonte di deuo- tione,