L I B R O O T T AVO, 32* accaderono,chele ben lontani, rintrecciandofi nondimeno,per lefuecorriipondenze , con quelli di Italia, edelIaRepublicain confequenza, è necelfario di fuccintamente toccarli, per continuarne il filo. PaflTò il mare in Piccardia I’Inglelè fortemente armato,& andòfecoCelare àcongiugnerli. Attaccarono Terroa-ne, Città polla fopra que’ confini* Il Rè di Francia fi le accollò, . mandandole genti in focccrfo v ma tagliate quali tutteà pezzi da nemici , difperatifigrallèdiati, fi arrenderono * Altrouefpin-geronfi dentro alla Borgogna ventimila Suizzeri con venticinque pezzi di artiglieria, ponendoli à campo fotto Digiuno, Piazza principaMìma di quel Paele. Pauentonne aliai Monfignore della Tramoglia, direttore allora di quel farmi Chriltianilfime. Introdullècon gli Suizzeri propofìtioni d'accordo, né potendo Tratta* conchiudere, le non col mezzo di pretelè eforbitanze, ilajbUi, pur che tornaflero alle loro cafe ; Che douefie rilafciar Luigi al- «re«*, lo Sforza Ti due Caltelli di Cremona , e di Milano ; Che cedette tutte Ielue reali pretenfioni fopra quello Stato, e che facelfe loro vn’esborfo di quattrocento mila ducati, Con che , e con la con-lègna di quattro ftatichi, per manutentione del pattuito , le ne chejitjfcr andarono „ Paruero da vna parte troppo ecceflìue quelle con- ¡¡0Z° vl ditioni alla Maeftà del Rè , per ratificarle . Temè dall’altra ,,m* non facendolo, d’irritarfi maggiormeate contro la furia, e la rabbia di coloro . II timore però delPauuenire cedendo fempre al mal prefente , non volle Luigi alla fine per nelfuna maniera ac-conlèntirui ; e Terroane in tantodall’armi Germane, & Inglefi, già occupataci fmantellò d’accordo per alcune differenze,che ne inforfero.Ma nò elfendo così facili a fmantellarfi le paifioni,come le Città, Cefare,non interamente contento , partimi à poco con tutti li fuoi per Germania , & andò l’Inglefe à piantar l'affedioà Tornai, Città,, che, fe bene di gran fortezza, fcarfa nondimeno di vittuaglieconuenne poco dopo arrenderfi . Fattali poi difa-flrofàla ftagione, ripalìoquelRè il mare», e trouato Io Scozzelè à trauagliargli il Regno, lo ruppe, e l’vccilein vn generai conflitto. Così guerreggiauanoìn Italia, e fuori i Prencipi di Chrilliani-tà,ecome che tutto il Mondo foife flato appunto Chrilliano, pa-rea loro, che ognVno di loro vincendo, nulladouelfe perdere la religione. Non fi accorgeuano gl'incauti,che il Turco,infamatore voracilfìmo di tutti, ftaua godendo de’ loro diffidi; ; che ogni datali rotta IVnacontra l’altro,riputaua il barbaro di hauerla data luì lleffo, echeciaichedunod’effi vincendo, folfe quella vna preparata vittoria fua,ed vn fuo rilèrbato acquiflo. A tata ofcuri-tà doueua pure aprirli vn giorno qualche lume,e tato più>che per- 1 . * • Sf" met-