26 DE’ FATTI VENETI Elettori, efficacemente fece loro inftanza di que’ foccorfi, che fi erano da fe medefimiobligati in vna già conuocata Dieta di fòmminilirargli ; Ma fe haueane per lo addietro confeguite poche, nulla potè ritrarne per l’auiienire. PaiTatoad Olmo, e procuratine dagli Sueui, nè pur quiui imaginabilmente ne ottenne ; e trouò in oltre, che gli Suizzeri, in vece di militare à fauor fuo, haueano accettati denari dal Ré di Francia. Trauagliaro-no alla fine quelle lue tante difficoltà, perdite, e pericoli il Vef Tremo f couodiTrento. Dubitò egli, che andaffero precipitando più muoue per, femprele cofe dell’impero, e che nè meno il Triultio co’ luoiar-wce-- tificiofj rjtardi, potelfe più à lungo fermare alla Republica il corfo rapido delle fue vittorie * Sirifolfe di procurar, che Cefa* re, forfè non in tutto conofcitore ancora de’ luoi mali fopraftan-ti, fe ne auuedelfe . Mandogli vn tal Paolo Liteftenio, huo-tSo% mo faggio, ed appreffo à lui di molta confidenza, e ftima, per-Èijitmà che fattegli apparireairocchio le anguftiefue, lo perfuadene a fopireirancori, & àcomporfi della Republica amico. Andò coliui > vlòuui tutta la ragione, e Parte, e finalmente tanto gli diffe,e tanto ponderogli, che Io lece condefcendereà trattar di (>eio pace.. Riceuutoneil Velcouo iauuifo, non frappofe indugior hade- n pertoftoaprirne, e facilitarne il modo. Ne fcrilfe immediate ai Senato, e procurò, quali con preghiere, che vi acconfentilfe, ¿ w tirine ProP°nendo in tanto vna fofpenfione d’arme, per comprender- li fófcouo- UÌ dentro anche le Corone di Francia, e di Spagna, con gli altri 4Ì-Senat0'- Prencipi dell’Italia: ben fapendo, che fenzali fuoi confederati, non haurebbe, al folito, preftato fa Republica à negotiato alcuno l’orecchio., Pace offerita da vnTmperatore. Aiucuratifì con effa li già fatti acquifti. L’alleato Rè di Francia compreloui anch'egli, e comprefoui con più auuantaggio d’ogn’altrojper li pericoli, à lui principalmente fopraftanti dello Stato di Milano,, non fi potè hauer dubbio di far cola non gratilìlma alla Maeftà Sua, e che non foffe per allegramente concorrere nel maneggio, e nella conchiufione. Si eleffe Zaccaria Contari-zucaria ni, Senatore di gran vaglia , in Ambafciatore al Campo* le Contarini t• *. • rr* • r i. t • » •» dcapQper di cuicoromilliom furonoy di accompagnarli colCirittir ed ap-«rattaye... pUntato ]j lUOgo con gl’imperiali Miniftri, feco neintrapren-deffei trattati» Condottoli all’elercito in diligenza , e quiui adempiutili da lui , e dal Gritti medefimo gli ordini, e gli appuntamenti, fi trasferirono in vna Terra trà i confini Alemanni, e Veneti concertata ; doue ritrovati il Velcouo, e tré altri qualificati ioggetti, inuiatiui da Mafsimiliano, tutti fi adunarono in Congrego. La prima propofitione, fatta dagl* r mí* ynoi Imperiali, fu vna fofpenfione d’arme per tré anni, e per quefta