£ i Colle g¿ufi nti ranor ]l Conte Luigi Vogadro cwerifce hr*f(M, Grattane Contrari^ del Principe predano. 234 DE’ FATTI VENETI Colonna ritirato, & ad entrami con quindici mila foldati, non fo!o non combattuto, nè oppofto, mà con gran ftupore meno fa-putati da’ fuoi nemici, nè la mofla, nè Tingreffo fuo. Fu forza alla fine > chegliEcclefiaflici,e gliSpagnuoIifeneauuedeifero,per lochetoflofoprafatti da vn’ecceiliuo timore, ritirarono quietamente la notte de’feiFebraio le artiglierie, efe ne andarono al- lo primo fpuntare del giornocontuttolefercitoadlmola. Queiti accidenti non erano per ancofeguiti nel Bolognefe, che rapprefentoffj occafione alla República ditrattarealtroue rimarcabihnente Tarmi. Già dicemmo la loro andata à Vicenza, eia ritirata degli Suizzeri dallo Stato di Milano. Capitò al Senato negli fleffi giorni di vn fuo diuoto Vaffallo vna rileuante offerta . II Conte Lui«*! Auogadro, de’primi foggetti di Bre-fcia, fcriffe, &eshibìfegretamente vna Porta aperta di quella Città allarmi Venetiane, già effendo que’Popoli, altrettanto ita nehi di tollerare leinfolenze de’Franceti, quanto bramofi di reftituirfi fottolo Stendardo primiero di San Marco. Si trattò più volte il negotio in vn riftretto configlio, ordinario in que’ tempi dei Gouerno, per la maggiore fegretezza ; ma varie Topi-nioni, efeabrofa affai la materia, fi rimife finalmente al Senato, perche in quel numero di più, concorreffe più anche piena la maturità nel rifoIitere.Qiiiui dopo ventilatati Tofferta, e propo-itofida Sauij del Collegio di accettarla, e di tentarti la grande Imprefa,parue di opporuifi al Doge Loredano .e diffe, per quello s’intefe in foftanza. EJJendo noi ,grarie à Dio, il Capo dique/la República, non può auuenire, eh* ella s'innalzai, fenza che noi egualmente con lei c'innalziamo. Più d’ogrialtro per ciò dobbiamo bramarla y che fublime-mente rifplendi f opra queflo Corno, non mai effendo il lume d'vna Corona pefante , nè hatiendo noi da fòttraruift, per non (ofìenerlo, Sudiamo ben sì la fronte quando tratt afiche à que fi a nofìra venga, tolto ,per trasportarlo [opra vna (Ir antera, Con fede, e con merito d'infinita lode , ci preferita il Conte Luigi Auogadro facile il modo di ricuperare Brefcta , Città prtncipalifsima di Lombardia, lungamente poffedut a congin/ti titoli dalla República, e ingiù fi ámente toltale dal Rè di Francia, Pare, che à quefìa fuifeeratezza anco ci fi aggiunga altra buona congiuntura,per felicitarci l'efito. Già tutte r imitate fi iarmi de nemici contra le due Città di Ferrara,e di Bolo* gna,fi dourebbe credere que fi 0 il tempo, non foia per furtiuamente occuparla, ma feopert amente affalirla .Ciò però non bafia,per ottener fi Ì intento ,eper coronarci dell alt a gloria. Sempre,che Brefcia ci venga aperta, facile farà iintroduruifr, Ala non è quefìo Senato ridotto per confiojiare filamente cofe facili . Nafcono dalle difp-