<¡6 DE FATTI VENETI la, e fiorita gente, i quali al comparire del noftro efercito, cominciarono à fioccare le artiglierie, per tenerfelo lontano, e per impedirgliilauori, che hauea fubito intra prefi. Non poterono però tanto berfagliarlo, che non fi tiraiTe copertamente auanti, e che non occupale vn’altezza, fopra cui poteuadominare, e batterefuriofamente la Terra. Fu l'Aluiano, che vi fi approfii-mò d*antiguardia, e piantatimi Cannoni, e poftofi à tormentare le muraglie ,doue le fcoprì pili cedenti, e deboli, ruinò in pò-chi tiri vna graffa Torre, che vi forgea su la Porta ; e vi fece tante altre aperture in poca diftanza, che potè ageuolmente prefen-Bandogu tar >e ^ar fèrociflìmo l’affalto. I difenfori, per numero,non tan->n affatto, to pochi, e per valore, non così facili à retrocedere, fi affrontarono , e combatterono à lungo ; ma non più potendo refiftere al-l’ecceffiua forza de’Veneti,fi ritirarono dentro alla Terra. Eran-ui due Porte, l’vna, chepreftaua l’acceflo all’altra. Dionigi di Dionigi di Naldo entrò nella prima, feguitato da moki Fanti di Val diLa-ìipì\na mone ; e fi era già ancor moffo per tentare, e per affalire la fecon* Tom* da ì quando conuenne frettolofamente toruifi, per andar’ à op-porfiaiFrancefi, che,in grofTonumero, paffato l’Adda, corre-nano in foccorfo della combattuta Terra. Si attaccò il conflitto , il quale durò fànguinofo ,ed incerto per qualche fpatio ; ma tolta finalmente la carica da’nemici, ed infeguitili i noilri, li cacciarono vergognofamente à ripaffare di nuouo oltre al fiume. FrancUin Liberati da quel contrailo, e ritornati fotto Treui, ripigliarono joecurfo. tanto più animofamente gli aiTalti, e ne replicarono tanti, che finalmente mancati quei di dentro di numero alle lunghe ftragi, £ su furono sforzati efporre il fegno, e l’eshibitioni di arrenderfi, efu-ntdLr ron’anche riceuuti, fenza patti però; non potendo pretendere di pattuire, chi non hà poffibilità per reggerli. Li Capitani fi rice-uerono prigioni ; fpogliatafi lamilitia di tutte l’armi, fi lafciòdi-^Ìiudxm- Tarmata andarfene . Saccheggiofft indiitintamente la Terra, e dei fi concedette vna gran parte del facco à Dionigi di Naldo, & à quei foldati; che più animofi degli altri, parue, che Io hauefsero più degli altri meritato. Odiofa femprela diftintione, e fpecial-rnentetrà lamilitia, che altra ragione non hà, che la rapacità, e l'impeto, inforièro clamori, e difpareri quafi vniuerfali, tutti pretendendo egualmente il merito, e tutti egualmente dimo-itrandofi animofi in concorrere al guadagno. Quindi nacque, che vna gran portione degli efclufi, allonta-noifi dalle bandiere fcontenta . Loftefso anche fecero molti de’ medefimi premiati, à quali più piacque di ritirar fi a godere la molti Sol• preda in quiete, che di continuar’ à trauagliar*,ed à cimentar la dalt‘ vita; e nel corpo rimaflo dell eièrcito non reftata meno quella calma